Calcio, il Var modifica le regole di uno sport sempre più simile a un videogioco: il caso Pavlovic

Marianna Ritini

Novembre 30, 2025

Prosegue la crescente preoccupazione per l’uso del VAR nel calcio, un tema di dibattito che si fa sempre più acceso. Le decisioni arbitrali, influenzate da un sistema che continua a subire modifiche, sollevano interrogativi sulla correttezza e sull’autenticità delle partite, con il rischio che il gioco ne risenta profondamente.

Le problematiche del VAR nel calcio moderno

Il VAR, acronimo di Video Assistant Referee, sta modificando in modo significativo le regole del calcio, ma non sempre in maniera positiva. La tecnologia, sebbene possa risultare utile per correggere errori evidenti, sembra talvolta prevalere sulla realtà del gioco, generando situazioni paradossali. La questione non si limita a episodi sporadici, ma si estende a decisioni che influenzano il corso delle partite, come rigori assegnati o annullati. Gli arbitri si trovano spesso a dover interpretare un regolamento in continua evoluzione, il che porta a una confusione crescente sul campo.

Le immagini al rallentatore possono rivelare dettagli invisibili all’occhio umano, ma quando la tecnologia modifica il significato di un’azione, il calcio perde la sua essenza. Ciò che dovrebbe essere un gesto sportivo si trasforma in un’analisi da laboratorio, con il rischio di allontanare i tifosi dalla passione per il gioco. La recente modifica delle regole, che considera falli in situazioni che prima non venivano sanzionate, ha portato a decisioni discutibili, creando un clima di incertezza.

I casi controversi di Pavlovic

Negli ultimi giorni, il difensore del Milan, Pavlovic, è stato al centro di due episodi controversi che hanno suscitato polemiche. Durante il derby contro l’Inter, un presunto fallo su Calhanoglu ha portato all’assegnazione di un rigore, che molti esperti e appassionati hanno giudicato ingiustificato. La decisione, sebbene supportata da un protocollo, ha sollevato dubbi sulla sua validità, considerando che il contatto avvenne in modo involontario e solo dopo un cross già effettuato.

Il giorno successivo, in una partita contro la Lazio, Pavlovic è stato nuovamente coinvolto in una decisione contestata. Un tocco di gomito su un tiro ravvicinato ha portato a un’altra revisione al VAR, con l’arbitro che ha confermato la decisione di rigore. Tuttavia, molti hanno notato che la realtà del campo non giustificava tale sanzione. Questi due episodi hanno messo in luce le contraddizioni di un sistema che, piuttosto che garantire giustizia, sembra alimentare confusione e frustrazione.

Le conseguenze per il calcio

La crescente dipendenza dalla tecnologia nel calcio sta trasformando il gioco in un’esperienza sempre più simile a un videogioco, dove le decisioni vengono prese con un’analisi che allontana il fattore umano. La figura dell’arbitro, già soggetta a critiche, si trova ora a dover giustificare decisioni che, in molti casi, risultano incomprensibili. Gli appassionati di calcio, che hanno sempre accettato l’errore umano come parte del gioco, si trovano di fronte a una realtà in cui le scelte arbitrarie sono amplificate da un sistema che dovrebbe essere a supporto, ma che spesso si rivela controproducente.

La vera vittima di questa evoluzione è il calcio stesso, un gioco che ha sempre vissuto di passione e spontaneità. I recenti episodi legati a Pavlovic rappresentano solo la punta dell’iceberg di una problematica più ampia, che richiede una riflessione profonda su come il VAR e le sue applicazioni possano influenzare il futuro di uno sport che continua a evolversi, ma che rischia di perdere la propria identità.

×