L’ex capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, ha annunciato la sua intenzione di andare “al fronte” per combattere contro le forze russe, dopo essersi dimesso dal suo incarico a causa di un grave scandalo di corruzione che ha colpito l’Ucraina. Questa notizia è stata riportata in esclusiva dal New York Post il 29 novembre 2025, rivelando un messaggio diretto dell’ex collaboratore del presidente Volodymyr Zelensky.
Le dimissioni di Yermak e il contesto dello scandalo
Andriy Yermak ha deciso di lasciare il suo ruolo di capo dell’ufficio presidenziale in un momento critico per l’Ucraina. Il Paese sta affrontando accuse di corruzione che hanno coinvolto figure di spicco del governo. Le dimissioni di Yermak si inseriscono in un contesto di crescente pressione sia interna che internazionale, mentre l’Ucraina cerca di mantenere la fiducia dei suoi alleati durante la guerra contro la Russia. La sua decisione di combattere al fronte è vista come un gesto simbolico di dedizione verso la nazione, nonostante le polemiche che lo circondano.
Yermak ha sottolineato la sua volontà di servire l’Ucraina, affermando di essere stato a Kiev sin dal 24 febbraio, data in cui la Russia ha intensificato le sue operazioni militari. Le sue dichiarazioni mettono in evidenza la sua esperienza e il suo impegno, ma anche il desiderio di non creare ulteriori problemi per il presidente Zelensky, evidenziando una certa lealtà personale nonostante le circostanze avverse.
Le dichiarazioni di Yermak al New York Post
In un’intervista con il New York Post, Yermak ha dichiarato: “Vado al fronte e sono pronto a qualsiasi rappresaglia”. Ha voluto chiarire che si considera una persona onesta e perbene, nonostante le accuse che lo hanno portato a lasciare il suo incarico. Le sue parole riflettono un forte senso di responsabilità e un desiderio di riscatto personale in un momento di grande crisi per il Paese.
Yermak ha anche affermato che non avrebbe più rilasciato commenti, chiudendo il dialogo con i media. La sua decisione di andare al fronte è vista come una risposta diretta alle critiche e alle accuse di corruzione, un modo per dimostrare il suo impegno verso l’Ucraina e i suoi cittadini. “Forse ci rivedremo. Gloria all’Ucraina“, ha concluso, lasciando intendere un forte attaccamento alla sua patria e alla causa per la quale sta combattendo.
La situazione rimane tesa, con l’Ucraina che continua a fronteggiare non solo le sfide militari, ma anche quelle politiche e sociali, mentre il governo cerca di ripristinare la fiducia e la stabilità nel Paese.
