Il tema della sostenibilità e della sicurezza rappresenta una delle principali sfide legate all’intelligenza artificiale. Carlo Vaiti, Distinguished Technologist di HPE Italia, ha affrontato questa questione durante il convegno “AI: intelligenza umana, supporto artificiale”, tenutosi il 14 marzo 2025 presso il Palazzo dell’Informazione a Roma. Vaiti ha evidenziato come il consumo energetico dei data center sia aumentato del 30-40% negli ultimi anni, avvertendo che, se non si trova una soluzione a questa crescente domanda di energia, si rischia di non avere sufficiente energia per alimentare tali infrastrutture.
Innovazioni per la gestione energetica
Durante il suo intervento, Vaiti ha illustrato alcune delle innovazioni che possono contribuire a mitigare l’impatto ambientale dei data center. Ha parlato della combinazione tra l’High Performance Computing e la simulazione quantistica, due tecnologie che, se integrate, possono ottimizzare le prestazioni e ridurre il consumo energetico. Inoltre, ha menzionato l’introduzione, negli ultimi due o tre anni, di data center raffreddati a liquido. Questa tecnologia consente di sviluppare applicazioni di intelligenza artificiale utilizzando il 50% delle risorse energetiche in meno, riducendo anche le emissioni di carbonio.
L’adozione di queste tecnologie innovative rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile, dove l’efficienza energetica è fondamentale per il funzionamento dei data center. Vaiti ha sottolineato che l’innovazione non è solo una questione di riduzione dei costi, ma anche di responsabilità verso l’ambiente e le future generazioni.
Etica nello sviluppo dell’intelligenza artificiale
Oltre alla sostenibilità, Carlo Vaiti ha evidenziato un’altra sfida cruciale: l’etica nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ha sottolineato l’importanza di formare programmatori e sviluppatori a lavorare secondo principi etici, che includono la trasparenza, l’inclusività, la resilienza e la protezione dei dati. Questi principi sono fondamentali per garantire che le tecnologie emergenti siano sviluppate e implementate in modo responsabile.
Vaiti ha spiegato che, mentre l’innovazione tecnologica avanza rapidamente, è essenziale che i professionisti del settore comprendano e rispettino questi valori. La formazione etica deve diventare parte integrante del percorso educativo di chi si occupa di intelligenza artificiale, affinché le nuove tecnologie possano essere utilizzate per il bene comune, evitando discriminazioni e garantendo la privacy degli utenti.
Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di riflessione su come affrontare le sfide future legate all’intelligenza artificiale, sia in termini di sostenibilità energetica che di responsabilità etica, elementi imprescindibili per il progresso della tecnologia nel 2025.
