L’Università Lum di Bari ospiterà il 28 e il 29 novembre 2025 l’evento conclusivo del progetto di ricerca Airclimact, che si occupa dei rischi per la salute legati all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici, in particolare in una popolazione che invecchia. Questo incontro, che avrà inizio il 28 novembre alle 14.30 e proseguirà il 29 novembre dalle 9.00, riunirà esperti del settore, tra cui ricercatori, clinici e professionisti della sanità pubblica, per discutere le esposizioni ambientali e il loro impatto sulla salute umana.
Il progetto Airclimact e il suo contesto
Airclimact è un’iniziativa che si inserisce nel programma di ricerca nazionale Age-It – Ageing well in an ageing society, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questo progetto si concentra sull’invecchiamento in buona salute e mira a comprendere come il clima e l’inquinamento atmosferico influenzino la salute della popolazione anziana. La ricerca si basa su un’analisi approfondita che integra dati ambientali, clinici e di stile di vita per valutare l’impatto di questi fattori sulla mortalità e sulle malattie cronico-degenerative.
Metodologia e dati utilizzati
Il progetto si avvale di due coorti significative della popolazione italiana. La prima, denominata Moli-sani, comprende oltre 24.000 adulti residenti in Molise, mentre la seconda, RoCav, coinvolge quasi 4.000 persone della provincia di Varese. Questi gruppi forniscono informazioni dettagliate su stili di vita, parametri clinici e fattori socioeconomici. Attraverso la georeferenziazione degli indirizzi di residenza, i ricercatori hanno sovrapposto dati climatici e livelli di inquinamento atmosferico, come le concentrazioni di particolato fine, biossido di azoto e ozono. Questo approccio permette di analizzare come le variazioni climatiche e l’inquinamento influiscano sulla salute delle persone.
Risultati e prospettive future
L’evento finale del 28 e 29 novembre presenterà i risultati di queste analisi, che utilizzano modelli statistici tradizionali e tecniche di intelligenza artificiale per stimare il rischio di mortalità e di malattie cardiovascolari, metaboliche, tumorali e neurodegenerative. La presenza di coorti situate in diverse aree geografiche consente un confronto tra contesti climatici e livelli di inquinamento differenti, fornendo così indicazioni preziose per la sanità pubblica. Saranno discusse anche proposte per linee guida che mirano a mitigare i rischi legati all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, con un focus particolare sulle fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani e i gruppi socialmente svantaggiati.
Collaborazioni e approcci integrati
Il progetto beneficia anche della collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, che contribuisce a un approccio One Health. Questo approccio integra dati provenienti da sorveglianza veterinaria e ambientale, ampliando la comprensione delle esposizioni e collegando la salute umana agli ecosistemi e al territorio. Durante le sessioni finali, si discuterà anche della comunicazione del rischio e del rapporto tra fiducia nella scienza e percezione dei pericoli ambientali, sottolineando l’importanza degli stili di vita nella protezione della salute in un contesto climatico in evoluzione.
L’iniziativa rappresenta un importante passo avanti nella ricerca sui rischi per la salute legati all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni utili per la salute pubblica e il benessere delle popolazioni più vulnerabili.
