Hiv, gli esperti affermano: “Infezioni zero possibili con strategie long-acting”

Lorenzo Di Bari

Novembre 27, 2025

Oggi, 15 gennaio 2025, a Roma, si è svolto un importante incontro dedicato alla lotta contro l’infezione da Hiv, intitolato “Ist – Hiv Call 2025: quali opportunità di gestione e prevenzione per l’emergenza sanitaria silente”. L’evento, organizzato da Cencora-Pharmalex, ha visto la partecipazione di esperti provenienti da diverse istituzioni, tra cui l’Istituto superiore di sanità, la Società interdisciplinare per lo studio delle malattie sessualmente trasmissibili (Simast), la Società italiana delle malattie infettive e tropicali (Simit) e Federchimica Assobiotec. La manifestazione è stata sostenuta da un contributo non condizionato di ViiV Healthcare Italia.

L’Hiv in Italia: un’epidemia silenziosa

L’Hiv è descritto come un’epidemia silenziosa in Italia, con una mancanza di attenzione mediatica che porta a diagnosi tardive e, di conseguenza, a un aumento della diffusione del virus. Secondo i dati forniti, si stima che nel Paese ci siano circa 163.000 persone affette da Hiv, di cui 15.000 non sono ancora state diagnosticate. Nel 2024, l’Istituto superiore di sanità ha registrato 2.379 nuove diagnosi, corrispondenti a un’incidenza di 4 casi ogni 100.000 residenti. Le regioni con le incidenze più elevate sono il Lazio, la Toscana e l’Emilia Romagna. La maggior parte delle nuove diagnosi (79%) riguarda uomini, con un’età mediana di 41 anni.

Il ruolo delle terapie long-acting

L’evento ha rappresentato un’importante piattaforma di discussione tra clinici, istituzioni e associazioni di pazienti, concentrandosi sulle sfide della prevenzione e sugli sviluppi delle terapie innovative. Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, ha evidenziato come un recente studio clinico abbia rivelato che oltre il 90% dei pazienti preferirebbe passare a terapie iniettabili long-acting dopo un primo trattamento orale. Queste terapie offrono maggiore libertà nella vita quotidiana, contribuendo a ridurre lo stigma associato alla malattia. Andreoni ha sottolineato l’importanza di offrire queste opzioni ai pazienti, evidenziando come la PrEP debba diventare accessibile a tutti come strumento di prevenzione.

Le linee guida aggiornate dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) enfatizzano la necessità di rendere la PrEP long-acting ampiamente disponibile, riconoscendo il suo ruolo cruciale nella protezione della salute pubblica. Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, ha presentato il nuovo Piano nazionale di interventi per la prevenzione delle infezioni da Hiv, delle epatiti virali e delle infezioni sessualmente trasmesse per il periodo 2024-2028. Questo piano mira a rafforzare le strategie di prevenzione e diagnosi precoce, allineandosi agli obiettivi dell’Oms per l’eliminazione delle epatiti virali e il contenimento dell’Hiv entro il 2030.

Strategie di prevenzione e collaborazione istituzionale

Francesco Saverio Mennini, responsabile della Programmazione e delle politiche sanitarie del ministero della Salute, ha dichiarato che le malattie infettive, in particolare l’Hiv, rappresentano una sfida significativa nonostante i progressi terapeutici. Il ministero sta lavorando per ridurre l’incidenza delle nuove infezioni e migliorare l’accesso ai test e alla cura. Mennini ha ribadito l’importanza di un approccio integrato che unisca prevenzione, screening e trattamento, soprattutto nelle aree più vulnerabili.

Luciano Ciocchetti, vicepresidente della XII Commissione Affari sociali alla Camera dei deputati, ha espresso la necessità di mantenere alta l’attenzione sull’Hiv, sottolineando che il coinvolgimento attivo della politica è essenziale per garantire accesso equo alle cure. La collaborazione tra istituzioni, comunità scientifica e associazioni rappresenta un passo fondamentale per fare progressi significativi nella lotta contro l’Hiv.

Infine, Giordano Madeddu, presidente della sezione L del Comitato tecnico sanitario, ha evidenziato il ruolo centrale del CTS nel coordinamento delle misure contro l’Hiv. Madeddu ha annunciato che, durante il suo mandato, si concentrerà su progetti e terapie innovative, promuovendo l’implementazione della PrEP e migliorando la gestione delle persone in terapia antiretrovirale. Queste azioni sono fondamentali per affrontare l’epidemia e garantire una migliore qualità della vita per i pazienti.

×