Famiglia nel bosco: “Le nostre decisioni sono per i bambini, non abbiamo rifiutato aiuti”

Marianna Ritini

Novembre 27, 2025

Dopo la decisione del legale Giovanni Angelucci di rinunciare al proprio incarico, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, genitori di una famiglia che ha vissuto nella casa del bosco nel Chietino, hanno scelto di comunicare la loro posizione attraverso un comunicato stampa. Questo avvenimento si è svolto il 27 novembre 2025, quando i due genitori hanno voluto chiarire che ogni loro azione, compresa la scelta di trasferirsi in quella regione, è stata motivata dal desiderio di garantire il benessere psicofisico dei loro figli.

In una nota diffusa tramite l’avvocato Marco Femminella, Nathan e Catherine hanno affermato che non hanno mai rifiutato il supporto offerto da istituzioni e privati per trovare abitazioni alternative. L’avvocato Angelucci, il giorno prima della sua rinuncia, aveva spiegato che era previsto un incontro per visionare un’abitazione messa a disposizione da un imprenditore della ristorazione di Ortona, ma i coniugi Trevallion-Birmingham avrebbero rifiutato questa opzione, come anche quella suggerita dal sindaco di Palmoli, Masciulli.

Dettagli sul comunicato stampa

Nel comunicato, i due genitori hanno espresso la necessità di ripristinare la verità riguardo a una situazione che ha profondamente colpito la loro famiglia. Hanno sottolineato che la revoca del mandato all’avvocato Angelucci è stata dettata dalla volontà di avere un confronto diretto con le istituzioni competenti. Nathan e Catherine hanno voluto chiarire che il loro obiettivo principale rimane il benessere dei loro figli, che sono al centro delle loro decisioni.

Inoltre, hanno evidenziato le difficoltà linguistiche che hanno incontrato nel comprendere gli aspetti giuridici della situazione, affermando di aver ricevuto solo recentemente la traduzione di documenti legali in inglese, il che ha ostacolato la loro capacità di interagire efficacemente con il sistema legale italiano.

Risposte alle accuse di rifiuto di aiuto

Nathan e Catherine hanno anche risposto alle notizie secondo cui sarebbero stati intransigenti riguardo alle proposte di sostegno da parte di enti pubblici e privati. Hanno definito tali affermazioni come false e hanno espresso la loro volontà di mantenere un dialogo costruttivo con le autorità competenti. Hanno affermato di essere aperti alle sollecitazioni esterne, ma hanno bisogno di una comprensione chiara della situazione legale in cui si trovano.

I coniugi hanno ribadito l’importanza dell’istruzione e della crescita dei loro figli, sottolineando come la loro filosofia di vita non sia in contrasto con l’educazione formale. Hanno anche espresso rammarico per il fatto che non siano stati in grado di dimostrare come stiano gestendo l’educazione parentale in modo adeguato, a causa di ritardi nella ricezione di documenti importanti.

Nathan e Catherine hanno ringraziato le persone e le istituzioni che li hanno sostenuti e hanno manifestato la loro speranza di continuare a ricevere supporto in un momento così delicato della loro vita familiare.

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