La perita Denise Albani ha presentato le sue conclusioni riguardo all’analisi del DNA effettuata sulle unghie di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos, il risultato dell’analisi genetica suggerisce una compatibilità con la linea maschile della famiglia Sempio, ma si tratta di un “aplotipo parziale misto, degradato e di bassa intensità”, il cui significato rimane incerto.
Osservazioni della perita
Il 27 novembre 2025, la perita ha comunicato le sue osservazioni attraverso una comunicazione elettronica alle parti coinvolte nel processo. Durante questa comunicazione, ha illustrato il metodo utilizzato per l’analisi biostatistica e ha fornito tabelle statistiche relative alla percentuale di corrispondenza con la banca dati. Inoltre, ha specificato la soglia utilizzata per le comparazioni e ha allegato dati tecnici che saranno esaminati in vista dell’udienza programmata per il 18 dicembre. Le conclusioni definitive saranno depositate all’inizio di dicembre, confermando quanto già affermato durante l’udienza del 26 settembre.
Chiarimenti sull’analisi del DNA
La perita ha chiarito che non è possibile affermare con certezza che il profilo genetico appartenga a una persona specifica, sottolineando che l’analisi riguarda solo un contesto familiare e non consente di identificare un individuo. Durante il suo intervento in aula, Albani ha ribadito che il materiale trovato sulle unghie della vittima presenta caratteristiche di un “aplotipo parziale misto non consolidato”, un dato oggettivo che non fornisce una corrispondenza chiara e ripetibile, a differenza di altre evidenze come quelle relative alla contaminazione su una garza.
Posizione della difesa di Andrea Sempio
Il team difensivo di Andrea Sempio ha espresso la propria posizione riguardo ai risultati dell’analisi del DNA, affermando che le informazioni trapelate riguardano dati biostatistici e non una perizia conclusiva. Gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Tccia, insieme ai consulenti Marina Baldi e Armando Palmegiani, hanno dichiarato che anche se i dati fossero interpretati correttamente, non ci sarebbero sorprese né preoccupazioni, poiché non si tratta di una comparazione individualizzante. Hanno sottolineato che il DNA risulta misto, il che non conferisce valore probatorio automatico all’eventuale identificazione di un autore dell’omicidio.
Informazioni cruciali mancanti
La difesa ha evidenziato che mancano informazioni cruciali che potrebbero rendere il DNA decisivo nel caso: è necessario sapere se il contatto è avvenuto direttamente tra i due corpi o tramite un oggetto comune, e in quale momento è avvenuto tale contatto. Senza queste informazioni, ogni valutazione risulta affrettata e incompleta.
Prossime settimane decisive
Le prossime settimane si preannunciano cruciali per il proseguimento del processo, con l’udienza del 18 dicembre che potrebbe portare a ulteriori sviluppi significativi nel caso di Chiara Poggi.
