Un uomo afgano, identificato come Rahmanullah Lakanwal, è stato coinvolto in una sparatoria avvenuta nei pressi della Casa Bianca, ferendo gravemente due membri della Guardia Nazionale. Lakanwal, 29 anni, era giunto negli Stati Uniti attraverso l’Operation Allies Welcome, un programma avviato dall’amministrazione Biden nell’agosto 2021 per garantire protezione agli afgani a rischio dopo il ritiro delle forze statunitensi e il ritorno al potere dei Talebani.
Dettagli sull’arrivo di Lakanwal negli Stati Uniti
Secondo le dichiarazioni della segretaria alla Sicurezza Interna, Kristi Noem, Lakanwal è arrivato negli Stati Uniti l’8 settembre 2021. Dopo aver presentato domanda di asilo nel 2024, ha ottenuto l’approvazione nel mese di aprile 2025, durante l’amministrazione Trump. Il programma Operation Allies Welcome garantiva agli afgani la possibilità di rimanere negli Stati Uniti per un periodo di due anni, senza un permesso di soggiorno permanente. Dati del dipartimento per la Sicurezza Interna indicano che oltre il 40% degli afgani giunti tramite questo programma ha richiesto uno Special Immigrant Visa, a causa dei loro legami con le forze statunitensi in Afghanistan o per rapporti di parentela con chi aveva collaborato.
Lakanwal, come riportato da familiari, ha prestato servizio per dieci anni al fianco delle forze speciali statunitensi, operando anche con l’esercito afgano nella base di Kandahar. Queste informazioni evidenziano il contesto di vulnerabilità in cui si trovano molti afgani che hanno sostenuto gli Stati Uniti durante il conflitto.
Il programma di accoglienza e le sue evoluzioni
Nel 2022, il programma Allies Welcome è stato trasformato in Enduring Welcome, continuando a fornire supporto agli afgani e a instradarli verso i programmi di accoglienza per rifugiati già esistenti. Secondo il dipartimento di Stato, oltre 190.000 afgani si sono stabiliti negli Stati Uniti attraverso questi programmi. Tuttavia, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il sistema di accoglienza per rifugiati ha subito cambiamenti significativi, lasciando senza supporto molti afgani che avevano collaborato con gli Stati Uniti durante la guerra.
Attualmente, l’organizzazione AfghanEvac stima che circa 260.000 afgani siano in attesa di un visto per entrare negli Stati Uniti. Alcuni di loro si trovano in paesi terzi come il Pakistan, mentre molti altri sono ancora in Afghanistan, dove rischiano gravi persecuzioni.
Reazioni e dichiarazioni politiche
Dopo l’incidente avvenuto nei pressi della Casa Bianca, Donald Trump ha criticato l’amministrazione Biden, sostenendo che il governo abbia permesso l’ingresso negli Stati Uniti di “20 milioni di stranieri sconosciuti e non controllati”. Ha chiesto un riesame di tutte le persone arrivate dall’Afghanistan attraverso i programmi messi in atto dall’amministrazione democratica. Tuttavia, è importante notare che tutti gli afgani giunti dopo la caduta di Kabul sono stati sottoposti a controlli da parte di agenti dell’intelligence e dell’antiterrorismo, sia prima di lasciare il paese sia prima di arrivare negli Stati Uniti da paesi di transito.
Recentemente, i media statunitensi hanno rivelato che l’amministrazione Trump ha avviato un riesame di tutti i rifugiati accolti negli Stati Uniti negli ultimi cinque anni, un totale che supera le 230.000 persone. Questo solleva interrogativi sulle politiche di accoglienza e sulla sicurezza dei rifugiati, in un contesto in cui la situazione in Afghanistan continua a essere critica e instabile.
