Il sottosegretario all’Innovazione e trasformazione digitale, Alessio Butti, ha rilasciato un’intervista in occasione della conferenza organizzata da Adnkronos intitolata “Intelligenza umana, supporto artificiale”, tenutasi il 27 novembre 2025. Durante l’incontro, Butti ha commentato l’approccio dell’Italia nei confronti della recente proposta della Commissione europea riguardante il digital omnibus e la revisione della regolamentazione sull’intelligenza artificiale.
La posizione dell’italia sulla regolamentazione dell’ai
Butti ha evidenziato che l’Italia adotta un “atteggiamento di attesa, ma senza preoccupazioni” rispetto alla decisione della Commissione europea di avviare una revisione complessiva sulle normative riguardanti l’intelligenza artificiale. Il sottosegretario ha sottolineato che Bruxelles aveva già comunicato al governo italiano le sue intenzioni di modificare le scadenze e gli obblighi previsti dall’AI act. “La commissaria Virkkunen è venuta a trovarci il 17 luglio, anticipando le informazioni che oggi stiamo osservando. L’Europa sta effettuando un’analisi approfondita su tutto il lavoro svolto nel settore digitale”, ha dichiarato Butti.
Per il governo italiano, questa revisione non è vista come un arretramento, ma piuttosto come una necessità di riconoscere l’accelerazione tecnologica in atto. Butti ha spiegato che l’Italia ha recentemente approvato una legge nazionale sull’intelligenza artificiale a settembre, con la consapevolezza che sarà necessario aggiornarla a breve. Questo continuo adeguamento è considerato una parte intrinseca di un settore in costante evoluzione.
Il contesto globale e il ruolo dell’italia nel quantum computing
Butti ha anche invitato a considerare il contesto globale, evidenziando le dinamiche in atto tra Stati Uniti, Cina e nuovi attori come India e Brasile. “È un mondo in fermento”, ha affermato, escludendo la possibilità di fratture tra Europa e le grandi aziende tecnologiche. Il sottosegretario ha messo in risalto un risultato politico significativo: il 2 agosto, a Bruxelles, sono stati firmati i decreti attuativi dell’AI act, con la partecipazione di tutte le big tech americane, eccetto Meta. Questo fatto dimostra un apprezzamento per gli sforzi regolatori dell’Unione europea.
L’Italia si propone di diventare uno dei principali centri globali per il quantum computing, grazie a una strategia nazionale riconosciuta a livello mondiale e alla creazione della Q-Alliance, annunciata a Cernobbio durante l’evento Comolake. “Abbiamo pubblicato la strategia sul quantum qualche mese fa, e da allora abbiamo suscitato l’interesse dei maggiori produttori mondiali di calcolo computazionale, come IonQ e D-Wave“, ha spiegato Butti. Il governo ha facilitato un accordo tra i due colossi, siglato a Cernobbio, che prevede condizioni specifiche: tecnologie aperte per la formazione di ricercatori, assunzioni di centinaia di scienziati in Italia e il coinvolgimento delle università locali, oltre all’apertura di una sede a Roma. “IonQ sta già lavorando per aprire un ufficio nella capitale, un chiaro segnale di attenzione verso l’Italia”, ha aggiunto il sottosegretario.
Strategia digitale italiana per il 2026
La strategia italiana per il 2026 si fonda su tre pilastri: accessibilità, semplificazione e identità digitale unica. Butti ha spiegato che l’obiettivo è trasformare radicalmente il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione, passando da un modello basato su documenti a uno incentrato sugli “eventi della vita”, come la nascita o il pensionamento. “Stiamo cambiando l’unità di misura”, ha dichiarato Butti.
I progressi già riconosciuti dalla Commissione europea sono motivo di soddisfazione per il governo. Tra le priorità vi è l’estensione della piattaforma digitale nazionale dati e la piena integrazione con l’anagrafe nazionale, per creare automatismi e ridurre la burocrazia. “Quando nasce un bambino, il genitore inserisce solo le credenziali: il sistema indica bonus, congedi, vaccini e scelta del pediatra. È lo Stato che facilita la vita dei cittadini”, ha spiegato Butti.
Un aspetto centrale della strategia è l’identità digitale. Butti ha ricordato l’impegno a unificare SPID e Carta nazionale dei servizi in un unico strumento, la carta d’identità elettronica. “In uno Stato serio, l’identità digitale deve essere unica e riconosciuta come sicura anche a livello europeo”. Inoltre, proseguiranno l’evoluzione dell’App IO, i pagamenti digitali con PagoPa e lo sviluppo del wallet europeo, di cui l’Italia è capofila. “L’Europa ci ha chiesto di guidare la trasformazione del wallet, che consentirà di portare con sé, in modo protetto, tutti i documenti digitali. Non sarà obbligatorio: la transizione richiede tempo”, ha concluso il sottosegretario, sottolineando l’importanza della semplificazione nel percorso verso il 2026.
