La XVII Conferenza nazionale sull’efficienza energetica, tenutasi il 26 novembre 2025, ha messo in evidenza la necessità di rivedere le politiche europee in materia di energia. L’evento, organizzato dagli Amici della Terra, ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali, con l’obiettivo di analizzare l’inefficacia del percorso tracciato dall’European Green Deal.
Critiche al Green Deal europeo
Durante la conferenza, la presidente degli Amici della Terra, Monica Tommasi, ha sottolineato come l’analisi dei dati raccolti dall’Unione Europea evidenzi un fallimento del Green Deal. “Il suo approccio si è rivelato inefficace e contraddittorio”, ha dichiarato Tommasi, che ha ricordato come l’organizzazione avesse già espresso critiche in merito fin dall’inizio. La presidente ha anche richiamato l’attenzione sulla crescente consapevolezza istituzionale riguardo a questo tema, citando le recenti affermazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La necessità di una riflessione basata su dati concreti e responsabilità politiche è stata evidenziata come fondamentale per affrontare le sfide energetiche attuali.
Proposte per una nuova strategia energetica
Gli Amici della Terra hanno proposto un cambiamento radicale nell’approccio alle politiche energetiche europee. “Non basta correggere i limiti del Green Deal; è necessario abbandonare l’impostazione ideologica che lo caratterizza”, hanno affermato. La proposta include un focus sulla neutralità tecnologica e obiettivi realistici, con priorità per l’efficienza energetica. Si è parlato dell’importanza di valorizzare tecnologie come le pompe di calore, il teleriscaldamento e il recupero energetico dai rifiuti. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di massimizzare le sinergie con le filiere industriali italiane ed europee per una transizione energetica più efficace.
Riforme normative per una transizione sostenibile
Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, ha espresso l’urgenza di rivedere il quadro normativo europeo per permettere una transizione energetica realmente sostenibile. Cimenti ha evidenziato come le aziende associate stiano investendo in soluzioni come il bioGpl e il bioGnl, ma ha richiesto regole chiare e flessibili per valorizzare i biocarburanti. Ha anche sollecitato una revisione rapida dei regolamenti comunitari sulle emissioni di CO2, chiedendo l’eliminazione del divieto sui motori a combustione interna e l’introduzione del ‘carbon correction factor‘ per riconoscere il contributo dei carburanti rinnovabili.
Inoltre, Cimenti ha affermato che nel settore residenziale è fondamentale adottare un approccio pragmatico, suggerendo che le moderne caldaie a condensazione alimentate da gas rinnovabili possono contribuire a raggiungere gli obiettivi della direttiva Epbd a costi più contenuti e senza creare disagi per i consumatori. Ha concluso affermando che una decarbonizzazione efficace può essere raggiunta attraverso soluzioni tecnologiche diversificate, evitando obiettivi irrealistici che potrebbero penalizzare l’Europa e l’Italia.
