Morte del piccolo Elia Perrone: l’autopsia rivela segni di soffocamento

Lorenzo Di Bari

Novembre 25, 2025

Il 25 novembre 2025, le indagini sul tragico caso di presunto omicidio-suicidio avvenuto a Calimera hanno fatto un passo avanti significativo. A Lecce, sono state eseguite le autopsie sui corpi di Najoua Minniti, 36 anni, e del suo figlio di 8 anni, Elia Perrone. Najoua era stata trovata senza vita il 18 novembre scorso nelle acque di Torre dell’Orso, mentre il corpo del bambino era stato scoperto nella loro abitazione a Calimera lo stesso giorno. Le prime informazioni emerse indicano che la madre sarebbe morta per annegamento, mentre il piccolo sarebbe deceduto per soffocamento. Tuttavia, i risultati ufficiali delle autopsie non sono ancora stati resi pubblici.

Dettagli del caso a Calimera

L’inchiesta sul caso ha rivelato che Najoua Minniti viveva separata dal compagno, padre di Elia, e che il loro rapporto era caratterizzato da conflitti, in particolare riguardo alla gestione del bambino. La coppia aveva concordato un affido consensuale e condiviso, ma secondo quanto denunciato dall’ex compagno, Najoua non avrebbe rispettato il percorso di genitorialità responsabile stabilito con i Servizi sociali e il Centro di salute mentale. A dicembre dell’anno scorso, la donna avrebbe manifestato comportamenti preoccupanti nei confronti del figlio, il che ha sollevato allerta tra gli organi competenti.

La situazione ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, poiché le circostanze della morte di madre e figlio sollevano interrogativi sulla gestione del caso da parte delle autorità. La mancanza di interventi tempestivi potrebbe aver contribuito a una tragedia che ha colpito una comunità intera.

Le reazioni e le indagini in corso

Le indagini, condotte dai Carabinieri, continuano a raccogliere testimonianze e prove per chiarire i dettagli di quanto accaduto. La comunità di Calimera è in stato di shock, e molti si chiedono come sia stato possibile che la situazione fosse arrivata a questo punto. Il legale del padre di Elia ha dichiarato che la situazione era stata sottovalutata dagli organi competenti, evidenziando la necessità di una revisione dei protocolli di intervento in casi simili.

Il caso di Najoua e Elia ha suscitato un acceso dibattito sulla responsabilità delle istituzioni nel garantire la sicurezza dei minori e nel monitorare le famiglie in difficoltà. Le autorità locali sono ora sotto pressione per spiegare le misure adottate e per garantire che simili tragedie non si ripetano in futuro.

La situazione rimane delicata e le famiglie colpite da questa tragedia cercano risposte e giustizia. Gli sviluppi delle indagini saranno seguiti con attenzione, mentre la comunità si unisce nel cordoglio per la perdita di due vite così giovani e promettenti.

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