Oggi, 25 novembre 2025, si preannuncia una settimana cruciale per le modifiche alla manovra finanziaria, le quali dovranno passare al vaglio della commissione Bilancio del Senato. Le attese sono elevate, con una nuova scrematura delle 414 proposte presentate dai partiti, che avverrà in concomitanza con il rientro della premier Giorgia Meloni dal G20 in Sudafrica. Il prossimo vertice di maggioranza, previsto tra mercoledì e giovedì, sarà il terzo e si concentrerà sulle proposte e le relative coperture, rispettando il vincolo dei ‘saldi invariati’. Ogni modifica richiederà infatti finanziamenti attraverso riduzioni di altre spese o un incremento del gettito.
Le possibili modifiche alla manovra
Nonostante le pressioni esercitate dalla Lega, sembra che l’ipotesi di un ulteriore aumento dell’Irap per le banche, emersa nei giorni scorsi, sia stata accantonata. Entro questa settimana, la maggioranza dovrà trovare un accordo per avviare il voto in commissione a Palazzo Madama, previsto per il 3 dicembre. Questa tabella di marcia lascia meno di un mese per il via libera definitivo al disegno di legge di Bilancio da 18,7 miliardi, da parte di entrambe le Camere, con scadenza fissata al 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Nel frattempo, il governo ha ricevuto una buona notizia: il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha registrato un aumento del rating da parte di Moody’s, un riconoscimento che rafforza la credibilità della politica di bilancio del ministro Giancarlo Giorgetti.
I nodi irrisolti della Finanziaria
Rimangono numerosi i nodi da sciogliere riguardo le possibili modifiche alla Finanziaria. Tra le questioni in discussione ci sono l’aumento delle tasse sugli affitti brevi, la tassazione sui dividendi, le pensioni e la possibile estensione della rottamazione 5, oltre ai condoni edilizi. Oggi, dai banchi dell’opposizione, è giunto un nuovo allarme per il settore sanitario. La senatrice dem Beatrice Lorenzin ha messo in evidenza che, dopo 15 anni di sottofinanziamento, i 6,3 miliardi previsti nella manovra non sarebbero sufficienti a coprire i fabbisogni minimi del Servizio Sanitario Nazionale.
Sul fronte delle coperture, fonti vicine al dossier segnalano un incremento delle possibilità di tassare l’oro investito al 12,5%, un provvedimento mirato a favorire l’emersione di lingotti e monete custodite nei caveau. Tuttavia, le stime di gettito sono inferiori al target di 1,6-2 miliardi indicato nella relazione tecnica, con previsioni che potrebbero attestarsi attorno a poche centinaia di milioni.
Altre misure fiscali in discussione
Tra le altre misure per reperire risorse, si segnala la proposta di una tassa contro l’ultra fast fashion cinese, che prevede un contributo di 2 euro sui pacchi provenienti da paesi extra-Ue contenenti beni dal valore inferiore ai 150 euro. Inoltre, si prevede un incremento della tassazione sulle transazioni finanziarie, che passerà dallo 0,2% allo 0,3% nel 2026. Riguardo agli affitti brevi, un possibile compromesso nella maggioranza potrebbe consistere nel limitare l’aumento dell’aliquota al 26% per coloro che gestiscono più di tre immobili in modo occasionale.
Le prossime giornate si preannunciano decisive per il futuro della manovra e per la stabilità economica del paese.
