Istat: “Nel 2024 in Italia si registrano 327 omicidi, 116 vittime sono donne”

Marianna Ritini

Novembre 25, 2025

Nel 2024, l’Italia ha registrato un totale di 327 omicidi, con una diminuzione del 2,1% rispetto all’anno precedente. Questo dato emerge dal report dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) riguardante gli omicidi volontari, che sono stati inseriti nel database della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno. Le vittime sono per la maggior parte uomini, con 211 casi, mentre 116 sono donne. Un aspetto preoccupante è l’aumento dei casi in cui l’autore dell’omicidio è noto, salito dal 89,5% del 2023 al 91,1% nel 2024. Tra le vittime femminili, il 92,2% degli autori sono uomini, mentre per gli uomini il 85,7% degli omicidi avviene per mano di altri uomini. La maggior parte delle vittime sono italiane, rappresentando il 74,3% del totale, con una percentuale ancora più alta tra le donne, dove il 78,4% è di origine italiana.

Il report evidenzia anche che 62 donne sono state uccise da un partner o un ex partner, con quasi tutti gli autori di sesso maschile. Questi dati pongono in evidenza un contesto allarmante per la sicurezza delle donne in Italia.

Ritorno alla diminuzione degli omicidi

Nel 2024, si interrompe il trend di aumento degli omicidi che aveva caratterizzato gli anni post-pandemia. Dopo un incremento costante, con 334 omicidi nel 2023, il numero è sceso a 327 nel 2024, segnando un calo del 2,1% rispetto all’anno precedente e un aumento del 6,2% rispetto al 2019, l’anno antecedente la pandemia. Nonostante questa flessione, l’Italia rimane uno dei paesi con il minor rischio di omicidi nell’Unione Europea, come riportato dall’Istat.

Rischio di omicidio per le donne in aumento con l’età

Il tasso di omicidi in Italia per il 2024 si attesta a 0,55, un valore che torna ai livelli del 2022, dopo aver raggiunto 0,57 nel 2023. I profili di rischio variano significativamente tra i generi. Gli uomini, con un tasso di 0,73 morti per 100mila residenti, mostrano un rischio crescente con l’età, da 0,98 per 100mila tra i 18 e 24 anni fino a un picco di 1,35 tra i 35 e 44 anni. Per le donne, il rischio di essere vittime di omicidio è 0,38 per 100mila, con un picco tra le donne anziane, raggiungendo 0,81 per 100mila tra le 75 e 84 anni, spesso per mano di partner o familiari.

Molti di questi omicidi sono giustificati dagli autori come tentativi di porre fine alla sofferenza della vittima oppure sono il risultato di squilibri psicologici, con una percentuale preoccupante del 52,6% di casi tra le donne over 55. Gli omicidi di donne avvengono principalmente in contesti familiari o affettivi, rappresentando circa il 86,2% del totale. Nel 2024, solo 21 uomini sono stati uccisi in contesti legati alla criminalità organizzata, un dato in calo rispetto alla media degli anni precedenti.

Minorenni vittime e autori di omicidi

Il 2024 ha visto un incremento degli omicidi di minorenni, con 21 casi registrati, un numero superiore alla media degli ultimi tre anni, che si attestava a 14 omicidi. Questo dato si avvicina alla media del triennio 2014-2016, che contava 23 omicidi. Gli omicidi di bambini sotto i 14 anni sono stati spesso commessi da familiari, in prevalenza madri, e sono riconducibili a problematiche di salute mentale.

Per quanto riguarda i minorenni di età superiore ai 14 anni, gli otto casi registrati, tutti maschili, sono stati perpetrati principalmente da individui sconosciuti. In base alla definizione internazionale della ICCS, gli infanticidi sono classificati come uccisioni avvenute entro il primo anno di vita; in Italia, però, la legislazione è più restrittiva, limitando il periodo di infanticidio a quello ‘nei dintorni della nascita’. Nel 2024, sono stati registrati cinque infanticidi, tutti compiuti da madri. Inoltre, 17 minorenni sono stati accusati di omicidio, tutti di sesso maschile, di cui cinque di origine straniera. Solo in quattro casi le vittime erano coetanee, mentre in altri quattro i giovani hanno ucciso individui fino a 26 anni e in altri casi adulti fino a 76 anni.

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