Chiara Ferragni in aula a Milano per il ‘Pandoro gate’: oggi attesa la richiesta di condanna da parte della procura

Lorenzo Di Bari

Novembre 25, 2025

Chiara Ferragni, nota influencer e imprenditrice, si trova attualmente in aula a Milano come imputata in un caso di truffa aggravata legato all’uso di mezzi informatici. L’udienza, che si svolge il 25 novembre 2025, riguarda specificamente le campagne commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas’ e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate’. Ferragni è giunta in aula in mattinata, evitando le telecamere, per partecipare a un processo che si svolge a porte chiuse.

Il caso giudiziario e le accuse

Il giudice Ilio Mannucci Pacini deve decidere oggi sulla richiesta di costituzione di parte civile avanzata da un’associazione di consumatori. All’interno del processo, oltre a Chiara Ferragni, sono coinvolti anche Fabio Maria Damato, ex collaboratore dell’influencer, e Francesco Cannillo, presidente del consiglio di amministrazione di Cerealitalia. La procura ha ipotizzato che Ferragni abbia ingannato i consumatori, ottenendo un profitto ingiusto di circa 2,2 milioni di euro attraverso le due campagne pubblicitarie.

Le accuse si concentrano sull’operazione ‘Balocco’, che avrebbe indotto un numero imprecisato di acquirenti a credere che l’acquisto del prodotto Pink, venduto a 9,37 euro, avrebbe contribuito a una raccolta fondi per l’ospedale Regina Margherita di Torino. Tuttavia, la procura sostiene che la realtà fosse ben diversa: le società di Ferragni avrebbero incassato poco più di un milione di euro per la promozione dell’iniziativa benefica, mentre Balocco aveva destinato solo 50.000 euro all’ospedale, indipendentemente dalle vendite effettuate.

Le implicazioni delle campagne pubblicitarie

Le due campagne in oggetto, ‘Pandoro Balocco Pink Christmas’ e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni’, hanno sollevato interrogativi significativi sulla trasparenza e sull’etica delle operazioni commerciali nel settore del marketing. La procura ha evidenziato che la comunicazione riguardante il finanziamento dell’ospedale potrebbe essere stata fuorviante, creando aspettative irrealistiche nei consumatori. Questo “errore di comunicazione” non solo ha messo in discussione la credibilità dell’influencer, ma ha anche sollevato dubbi sulla responsabilità delle aziende coinvolte.

Il caso di Chiara Ferragni ha attirato l’attenzione mediatica, non solo per la notorietà dell’imputata, ma anche per le implicazioni più ampie riguardanti la pubblicità e le pratiche commerciali nel mondo digitale. La questione centrale rimane se le campagne pubblicitarie siano state gestite in modo etico e se i consumatori siano stati adeguatamente informati riguardo all’uso dei fondi raccolti.

Il processo proseguirà con la difesa che intende richiedere un rito abbreviato, mentre la procura potrebbe avanzare la richiesta di condanna. La decisione del giudice potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Ferragni, ma anche per il settore del marketing e della pubblicità, ponendo l’accento sull’importanza della trasparenza nelle campagne promozionali.

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