Quasi duecento nazioni si sono riunite alla COP30, tenutasi a Belém, in Brasile, per discutere le strategie da adottare contro il cambiamento climatico. Il 22 novembre 2025, durante l’evento, è stato approvato un nuovo accordo climatico denominato Global Mutirão. La conferenza, presieduta dal diplomatico brasiliano André Corrêa do Lago, ha visto l’approvazione dell’intesa tra applausi e acclamazioni, sebbene non sia stata esente da tensioni e divergenze tra i partecipanti.
Le tensioni tra i Paesi
L’Unione Europea ha avuto un ruolo centrale nei negoziati, spingendo per un impegno formale che prevedesse una road map per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Tuttavia, alla fine ha dovuto accettare di non includere nel documento finale alcun riferimento esplicito a tale eliminazione. Questo compromesso ha deluso molte nazioni, in particolare quelle europee, che avevano elevate aspettative riguardo alle misure da adottare.
André Corrêa do Lago ha cercato di mitigare le frustrazioni, promettendo di sviluppare tabelle di marcia volontarie per guidare i Paesi verso una progressiva riduzione dell’uso di combustibili fossili e per fermare la deforestazione. “Sappiamo che alcuni di voi avevano ambizioni maggiori per alcune delle questioni sul tavolo”, ha dichiarato, riconoscendo il disappunto di molti delegati.
Le reazioni globali
La COP30 di Belém è stata definita da Li Gao, a capo della delegazione cinese, come un “successo in una situazione molto difficile”. Gao ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando che l’accordo dimostra la volontà della comunità internazionale di unirsi e affrontare il cambiamento climatico. La dichiarazione di Gao riflette la complessità delle trattative e l’importanza di trovare un accordo, anche in un contesto di grande sfida.
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha commentato l’esito della conferenza affermando: “Alla Cop della verità, la scienza ha prevalso. Il multilateralismo ha vinto”. Lula ha evidenziato come, nell’anno in cui il pianeta ha superato il limite di 1,5 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali, la comunità internazionale si sia trovata di fronte a una scelta cruciale: continuare a lottare o arrendersi. La decisione di proseguire nella lotta contro il cambiamento climatico è stata quindi celebrata come un passo fondamentale.
Il futuro delle politiche climatiche
Con l’adozione dell’accordo Global Mutirão, i Paesi partecipanti si trovano ora di fronte alla sfida di implementare misure concrete per affrontare la crisi climatica. La mancanza di un piano dettagliato per l’eliminazione dei combustibili fossili potrebbe complicare gli sforzi futuri, ma le dichiarazioni di intenti e le tabelle di marcia volontarie rappresentano un primo passo verso una transizione energetica più sostenibile.
Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per monitorare come i vari Paesi daranno seguito agli impegni presi a Belém. Il mondo osserva con attenzione, poiché il successo o il fallimento di queste iniziative avrà un impatto diretto sulla lotta contro il cambiamento climatico e sul futuro del nostro pianeta.
