Ucraina, il piano di Trump per la pace prevede esercito ridotto e cessioni territoriali a Putin

Lorenzo Di Bari

Novembre 21, 2025

Un’analisi approfondita del piano di pace proposto dagli Stati Uniti per l’Ucraina ha rivelato che il documento, composto da 28 punti, contempla alcune concessioni significative da parte di Kiev. Secondo quanto riportato da Politico, l’Ucraina potrebbe dover accettare un esercito ridotto e la cessione di territori alla Russia. Questo piano, già firmato dal presidente americano Donald Trump, è stato inviato a Kiev e rappresenta un tentativo di avvicinare le due parti in conflitto.

La fonte citata da Politico, che ha preferito rimanere anonima, ha specificato che le condizioni del piano sono ancora oggetto di discussione. Resta da chiarire anche il ruolo della NATO, la cui posizione non è stata ancora definita dai funzionari americani. La possibilità di ridurre le forze armate ucraine e di cedere il Donbass a Mosca non è considerata una certezza, come affermato nel report. L’Ucraina, infatti, ha espresso l’intenzione di aderire all’Alleanza Atlantica come garanzia di sicurezza contro una potenziale invasione russa, mentre Mosca considera questa mossa una minaccia, e gli Stati Uniti non supportano la richiesta di Kiev.

Le richieste avanzate da Mosca, come riportato, sembrano essere quelle già respinte dal segretario di Stato americano Marco Rubio. Tra queste spicca la richiesta di un controllo russo su territori dell’Ucraina orientale superiori a quelli conquistati durante il conflitto, oltre alla rinuncia da parte di Kiev alla protezione degli alleati occidentali in termini di sicurezza.

A Kiev, il 3 maggio 2025, il segretario dell’Esercito degli Stati Uniti, Dan Driscoll, insieme al capo di stato maggiore generale, Randy George, e al comandante dell’esercito americano in Europa, generale Christopher Donahue, ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Driscoll, noto come “l’uomo dei droni” per il suo ruolo strategico, ha il compito di aggiornare gli alleati della NATO riguardo al piano e alla direzione che gli Stati Uniti intendono seguire.

Ottimismo dalla Casa Bianca

La Casa Bianca ha mostrato segni di ottimismo riguardo a questo piano di pace. Secondo Politico, un alto funzionario dell’amministrazione ritiene che un accordo potrebbe essere raggiunto entro la fine di maggio 2025, o addirittura già in questa settimana, a condizione che entrambe le parti dimostrino flessibilità. Finora, l’Ucraina non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma funzionari ucraini ed europei si mostrano scettici nei confronti dell’approccio dell’inviato americano Steve Witkoff, incaricato di promuovere il dialogo tra Ucraina e Russia.

L’attività di Witkoff è iniziata alla fine di aprile 2025, durante un incontro con l’inviato speciale russo Kirill Dmitriev a Miami. In quel periodo, le speranze di Trump di un incontro con il presidente russo Vladimir Putin sembravano svanire. Politico sottolinea come i funzionari ucraini ed europei siano rimasti sorpresi dalla rivelazione dell’esistenza del piano di Witkoff, poiché avevano l’impressione che Trump stesse finalmente comprendendo la mancanza di sincerità e volontà di Putin nel raggiungere un accordo.

Alcuni funzionari ritengono che l’approccio solitario di Witkoff sia alla base dei fallimenti degli sforzi di pace dell’amministrazione americana. Il suo rifiuto di consultare gli alleati ha talvolta portato a una mancanza di informazioni o preparazione. Inoltre, si sospetta che Witkoff sia stato ingannato dalla Russia riguardo alla vera natura del conflitto e agli obiettivi di Putin.

Un funzionario della Difesa dell’Unione Europea ha affermato: “I russi hanno chiaramente identificato Witkoff come qualcuno disposto a promuovere i loro interessi”. Gli europei non sono stati consultati, e una parte della Casa Bianca considera gli europei come ostacoli nel processo di pace. Un secondo funzionario della Casa Bianca ha negato che Mosca desideri collaborare esclusivamente con Witkoff per porre fine alla guerra, ma una fonte ha spiegato che il piano di Witkoff non prevedeva alcun coordinamento interagenzia, evitando il coinvolgimento dei vari dipartimenti competenti del governo di Washington.

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