Oggi, 21 novembre 2025, si sono svolti presso il carcere di San Vittore a Milano gli interrogatori di garanzia dei due maggiorenni arrestati, insieme a tre minorenni, per la rapina e il tentato omicidio di uno studente di 22 anni dell’Università Bocconi. L’incidente è avvenuto il 12 ottobre scorso in zona Corso Como, dove il giovane è stato aggredito e ha subito gravi lesioni, inclusi danni permanenti a una gamba a causa delle coltellate ricevute. L’aggressione è stata motivata da una rapina di soli 50 euro, durante la quale la vittima è stata colpita con calci e pugni, riportando anche lesioni polmonari e spinali.
Dettagli dell’interrogatorio
Gli interrogatori si sono tenuti davanti alla giudice per le indagini preliminari Chiara Valori. I due maggiorenni, attualmente detenuti a San Vittore, hanno risposto alle domande della giudice, mentre i tre minorenni sono sotto custodia presso il carcere minorile Beccaria e saranno interrogati dal gip del Tribunale per i minorenni. L’avvocato Giovanni Giovanetti, che difende uno dei maggiorenni, ha dichiarato che l’interrogatorio è durato circa un’ora e che il suo assistito si è mostrato molto dispiaciuto per le condizioni della vittima.
Elena Patrucchi, legale dell’altro maggiorenne, ha riferito che il giovane, il cui ruolo durante l’aggressione sarebbe stato quello di ‘palo’, si trova in uno stato di grande preoccupazione e sconvolgimento per la situazione della vittima. Ha espresso la sua vicinanza alla famiglia del ragazzo aggredito, ritenendo doveroso farlo in un momento così difficile.
Possibili conseguenze legali
Le accuse nei confronti dei due maggiorenni sono gravi e potrebbero portare a richieste di condanna fino a 21 anni di carcere, qualora non si ricorra a riti alternativi. Un video registrato durante le fasi del pestaggio ha fornito elementi chiave per l’identificazione degli aggressori, rendendo la posizione legale dei due ragazzi particolarmente complessa.
L’aggressione ha suscitato un forte dibattito sulla sicurezza in città e sul tema della violenza giovanile, ponendo l’accento sulla necessità di interventi mirati per prevenire episodi simili in futuro. La comunità milanese attende ora gli sviluppi del caso e le decisioni della magistratura, mentre la vittima continua a ricevere supporto e cure per le gravi ferite subite.
