Il G20 si apre a Johannesburg, in Sudafrica, segnando un momento storico per il forum delle venti maggiori economie mondiali. In questo contesto, l’assenza degli Stati Uniti si fa sentire, mentre l’Italia si prepara a partecipare attivamente, con particolare attenzione alla questione migratoria e alla lotta contro il traffico di esseri umani.
Il summit, che si svolgerà dal 22 al 23 novembre 2025, rappresenta la prima volta che un Paese africano ospita questo importante incontro. La premier italiana, Giorgia Meloni, sarà presente per discutere temi cruciali come la solidarietà, l’uguaglianza e la sostenibilità. L’Italia intende rafforzare le relazioni con il continente africano, seguendo una strategia che ha portato all’inclusione dell’Unione Africana nel G20.
Chi partecipa al G20
Il Sudafrica ha scelto un formato inclusivo per il G20, invitando circa quindici Paesi, tra cui Nigeria, Egitto, Vietnam, Emirati Arabi, Norvegia, Svizzera, Singapore e Spagna. Le tre sessioni del vertice si concentreranno su temi fondamentali: la crescita economica globale, la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico, oltre a questioni emergenti come l’intelligenza artificiale e le disuguaglianze globali.
Tra le priorità della presidenza sudafricana ci sono la gestione del debito, la sicurezza alimentare e la riduzione dei rischi legati ai disastri naturali. L’Italia, in particolare, ha manifestato interesse per la conversione dei debiti africani e per il rafforzamento della resilienza dei sistemi agricoli. Inoltre, il Paese riconosce l’importanza di affrontare i disastri naturali, che colpiscono in modo severo il continente africano.
Assenza degli Stati Uniti
La Casa Bianca ha ufficializzato l’assenza degli Stati Uniti al G20 di Johannesburg, chiudendo le speculazioni su un possibile ripensamento. Il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, aveva accennato a una possibile partecipazione, ma la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha confermato che gli Stati Uniti non parteciperanno ai colloqui ufficiali.
Questa decisione arriva dopo che il presidente Donald Trump aveva annunciato un “boicottaggio” del summit, accusando il Sudafrica di “genocidio” nei confronti degli afrikaner. L’assenza americana rappresenta un elemento di forte impatto in un vertice che segna un’importante svolta per il continente africano.
Vertice Ue-Unione Africana a Luanda
Contemporaneamente al G20, l’Italia si prepara a partecipare al vertice Ue-Unione Africana che si terrà a Luanda, in Angola, il 24 e 25 novembre. La questione migratoria sarà centrale, con un approccio europeo che punta a bilanciare i canali legali di ingresso e il contrasto al traffico di esseri umani.
Il Global Gateway e il Piano Mattei sono in linea con le iniziative europee, in particolare il Corridoio Lobito, un progetto infrastrutturale strategico per connettere l’Africa da ovest a est, sostenuto da investimenti congiunti di Italia e Unione Europea. Durante il vertice di Luanda, si prevede un evento economico per facilitare la partecipazione delle imprese europee ai progetti di sviluppo in Africa.
Questione ucraina in secondo piano
La situazione in Ucraina rimane sullo sfondo del G20, senza un coordinamento europeo specifico programmato al momento. L’Italia continua a sostenere Kiev, sia politicamente che militarmente, con lavori in corso su un dodicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia e sulla raccolta di equipaggiamenti energetici per l’inverno.
Nonostante non si prevedano sviluppi significativi durante il summit, ci sono opportunità per incontri informali tra i leader. L’Italia valuterà il piano di pace statunitense una volta ricevuto formalmente e sta considerando l’adesione al programma Purl per l’acquisto di armamenti da destinare a Kiev, senza compromettere il suo impegno già consolidato a favore dell’Ucraina.
Le aspettative per il G20 includono l’inclusione di temi essenziali come la migrazione, la transizione energetica, la gestione dei minerali critici e una rinnovata architettura finanziaria internazionale per lo sviluppo africano. Il lavoro tecnico sulla conversione del debito dei Paesi africani prosegue, richiedendo negoziati bilaterali e approvazioni parlamentari. La premier Meloni avrà anche incontri bilaterali sia durante il G20 che al vertice Ue-Ua, per rafforzare ulteriormente le relazioni con il continente africano.
