A 30 anni dal massacro di Srebrenica, il libro ‘Nessun’altra casa’ raccoglie voci di tre generazioni

Lorenzo Di Bari

Novembre 21, 2025

L’autore Gabriele Santoro, con un’esperienza di anni nelle ricerche sul campo in Bosnia, presenta un’opera che si distingue per la sua profonditĂ  narrativa. Il libro, intitolato ‘Nessun’altra casa’, pubblicato da Del Vecchio Editore, si propone di ricostruire le memorie di un conflitto che ha segnato indelebilmente la storia recente. Con 320 pagine e un prezzo di copertina di 22 euro, l’opera si avvale della prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi e di un contributo inedito di Miljenko Jergović, noto autore balcanico.

Memoria e guerra

A trent’anni dal genocidio di Srebrenica e dall’Accordo di Dayton, il libro di Santoro riporta alla luce le esperienze di chi ha vissuto quegli eventi drammatici. ‘Nessun’altra casa’ raccoglie dieci storie che attraversano tre generazioni, raccontando le esperienze di un giovane soldato sopravvissuto, delle donne in cerca dei propri cari nelle fosse comuni e di Bekir, un uomo nato sotto le bombe che torna per seppellire il padre, scegliendo la vita invece della vendetta. Queste narrazioni si intrecciano in un mosaico che riflette le ferite e le speranze di un popolo, offrendo un’importante riflessione sulla resistenza umana di fronte al dolore e alla distruzione.

Santoro utilizza i paesaggi della Bosnia, come biblioteche, ponti e fabbriche, come sfondi per le sue storie, trasformandoli in geografie di memoria. L’autore non cerca di offrire una narrazione totale, ma piuttosto una serie di frammenti significativi che mantengono viva la memoria e l’ascolto. Secondo Santoro, “la memoria e l’oblio non sono terreni neutrali, ma campi di battaglia in cui si sagoma l’identitĂ  collettiva”. L’opera si propone così non solo come un viaggio nel passato, ma come un interrogativo sul presente, evidenziando come il trauma della guerra continui a influenzare le vite delle persone anche dopo la cessazione delle ostilitĂ .

Un progetto di storia orale

Il libro è frutto di un progetto di storia orale realizzato in collaborazione con la Fondazione Alexander Langer e l’associazione Adopt Srebrenica, mirato a preservare le memorie e a promuovere il dialogo tra le comunitĂ . Santoro ha iniziato questo percorso nell’estate del 2018, attraversando la Drina e ascoltando le voci silenziose di Srebrenica. L’autore sottolinea che raccontare Srebrenica trent’anni dopo implica riflessioni sui nodi irrisolti di quella storia e sul ruolo dell’Europa, che ha spesso ignorato le sofferenze di quel popolo. La letteratura, secondo Santoro, non ha il potere di salvare, ma può fungere da allerta, ricalibrando la percezione della responsabilitĂ  collettiva.

Chi è Gabriele Santoro

Gabriele Santoro, nato a Roma, è un giornalista professionista dal 2010. Ha pubblicato diversi saggi, tra cui “La scoperta di Cosa nostra. La svolta di Valachi, i Kennedy e il primo pool antimafia” (Chiarelettere, 2020) e “Tutti i colori del rosso” (Feltrinelli, 2024). La sua carriera include collaborazioni con importanti testate come “Il Messaggero”, “Repubblica”, e l’Osservatorio Balcani – Caucaso. Santoro ha lavorato anche come autore televisivo per Tv2000 e ha fatto parte della redazione di Adnkronos e di RaiNews24. La sua esperienza e il suo impegno nella narrazione di storie complesse lo rendono una voce autorevole nel panorama culturale contemporaneo.

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