Ucraina: il piano di Trump prevede il Donbass alla Russia per la sicurezza di Kiev e dell’Ue

Franco Fogli

Novembre 20, 2025

Una fonte dell’amministrazione statunitense ha rivelato ad Axios che il presidente americano Donald Trump ha espresso un messaggio diretto a Vladimir Putin durante una conversazione telefonica, dicendo: “Fammi risolvere la tua cavolo di guerra”. Questo scambio è stato riportato dallo stesso Trump ai partecipanti all’Us-Saudi Investment Forum tenutosi a Washington. Nel contesto di queste dichiarazioni, Axios ha anche fornito dettagli sul piano degli Stati Uniti per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina.

Il piano di pace di Trump

Il piano di pace proposto da Trump per risolvere la guerra in Ucraina prevede che la Russia ottenga il controllo di alcune aree dell’est del Paese, attualmente non sotto il suo dominio, in particolare il Donbass. In cambio, gli Stati Uniti offrirebbero garanzie di sicurezza a Kiev e all’Europa per prevenire future aggressioni da parte di Mosca. Secondo la fonte dell’amministrazione americana, la Casa Bianca ritiene che l’Ucraina, nel lungo periodo, perderebbe comunque quei territori, rendendo quindi “nell’interesse di Kiev” raggiungere un accordo al più presto.

I dettagli del piano

I 28 punti del piano di Trump conferirebbero alla Russia il pieno controllo delle regioni di Luhansk e Donetsk, che compongono il Donbass, nonostante l’Ucraina detenga ancora il 12% del territorio in quelle zone. Anche se la Russia otterrebbe il controllo, le aree da cui Kiev dovrebbe ritirarsi verrebbero designate come zone smilitarizzate, dove Mosca non potrebbe schierare truppe. Le attuali linee di controllo nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia rimarrebbero perlopiù invariate, con la Russia che potrebbe restituire alcune porzioni di territorio previo negoziato.

In aggiunta, il piano prevede che gli Stati Uniti e altri Paesi riconoscano la Crimea e il Donbass come territori russi, senza che l’Ucraina sia obbligata a fare lo stesso. Secondo quanto riportato da fonti del Financial Times e dell’Economist, il piano potrebbe includere anche restrizioni sulle dimensioni dell’esercito ucraino e sulle sue armi a lungo raggio, in cambio delle garanzie di sicurezza fornite dagli Stati Uniti.

Umerov e i negoziati con Witkoff

Rustem Umerov, consigliere per la sicurezza nazionale ucraino, è stato incaricato dal presidente Volodymyr Zelensky di negoziare con Steve Witkoff, inviato della Casa Bianca. Durante i colloqui, molti dei commenti di Umerov sono stati incorporati nel piano. Tuttavia, una fonte ucraina ha riportato che Umerov non ha accettato i termini del piano, sottolineando l’opposizione di Kiev a vari punti. Prima di incontrare Umerov, Witkoff ha discusso il piano con il rappresentante russo Kirill Dmitriev.

Un incontro tra Zelensky e Witkoff era programmato per ieri ad Ankara, ma è stato annullato quando è emerso che il presidente ucraino stava riconsiderando gli accordi precedenti con Umerov e non era disposto a discutere il piano di Trump. Zelensky si è presentato ad Ankara con un’altra proposta elaborata con i partner europei, che, secondo un funzionario statunitense, non sarà mai accettata dalla Russia.

Zelensky incontra Erdogan

A Ankara, Zelensky ha descritto il suo incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan come “molto produttivo”. Ha espresso fiducia nel ruolo della Turchia nel processo di pace. Durante l’incontro, Zelensky ha sottolineato l’importanza della leadership di Trump per porre fine al conflitto, ringraziando Erdogan per il supporto e discutendo le modalità per raggiungere una pace duratura.

Erdogan ha ribadito la disponibilità della Turchia a facilitare il dialogo tra Mosca e Kiev, sottolineando l’importanza di un approccio pragmatico e orientato ai risultati. Ha anche esortato a riprendere i colloqui attraverso il processo di Istanbul, dove si erano già tenuti incontri tra le due parti nei mesi precedenti.

Peskov: Russia aperta a negoziati

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha commentato le dichiarazioni di Erdogan, affermando che Mosca è disponibile a continuare i negoziati, attribuendo la pausa al rifiuto di Kiev di proseguire il dialogo. Questa posizione suggerisce una possibile apertura da parte della Russia, ma con la condizione che l’Ucraina sia pronta a tornare al tavolo delle trattative.

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