La presidente della Società Italiana di Diabetologia, Raffaella Buzzetti, ha recentemente chiarito le preoccupazioni legate all’uso di farmaci anti-obesità, in particolare gli agonisti del GLP-1, utilizzati anche nella cura del diabete. In un contesto in cui si stanno moltiplicando le segnalazioni di effetti collaterali, Buzzetti ha rassicurato i pazienti, affermando che non ci sono prove scientifiche che dimostrino un nesso diretto tra questi trattamenti e danni alla vista.
Il caso di Robbie Williams e la senatrice Biancofiore
Il 20 novembre 2025, il cantante Robbie Williams ha rivelato di aver riscontrato problemi alla vista dopo l’assunzione di un farmaco per dimagrire. La notizia ha destato preoccupazione, soprattutto in Italia, dove anche la senatrice Michaela Biancofiore ha confermato di avere lo stesso tipo di problema. Questi episodi hanno sollevato interrogativi sull’uso di farmaci anti-obesità, spingendo la comunità medica a intervenire.
Buzzetti ha sottolineato che, sebbene ci siano stati racconti di effetti collaterali, è fondamentale mantenere la calma. “Non esistono prove scientifiche di un rapporto causa-effetto tra l’uso di questi farmaci e la comparsa di danni agli occhi”, ha dichiarato. La presidente della SID ha evidenziato l’importanza di continuare a sottoporsi a controlli regolari dal diabetologo e dall’oculista, indipendentemente dalla terapia in corso.
La sicurezza dei farmaci GLP-1
Buzzetti ha anche precisato che i diabetologi raccomandano da sempre ai pazienti di effettuare visite oculistiche periodiche per monitorare la salute della retina e del nervo ottico. “Questa raccomandazione è più attuale che mai”, ha aggiunto, riferendosi ai segnali di allerta emersi recentemente. La presidente ha chiarito che, sebbene ogni farmaco possa comportare effetti indesiderati, è essenziale che le terapie siano seguite sotto supervisione medica.
In merito ai farmaci GLP-1, Buzzetti ha ribadito che non esiste alcun legame scientificamente provato tra il loro utilizzo e il rischio di problemi oculari. Ha avvertito, tuttavia, che chi soffre di diabete da lungo tempo, i fumatori e le persone con ipertensione non controllata sono già a rischio di complicazioni oculari, indipendentemente dai farmaci assunti.
Studi recenti e correlazioni osservate
Negli ultimi mesi, alcuni studi osservazionali hanno suggerito una correlazione tra il trattamento con GLP-1 e la comparsa di complicanze oculari. Ad esempio, uno studio pubblicato su “Jama Ophthalmology” ha esaminato circa 140.000 pazienti diabetici, evidenziando che coloro che utilizzavano farmaci GLP-1 per più di sei mesi avevano una probabilità maggiore di sviluppare degenerazione maculare legata all’età. Buzzetti ha precisato che si tratta solo di un’associazione, senza dimostrare un rapporto di causa-effetto.
D’altra parte, un altro studio ha suggerito che le nuove terapie per l’obesità potrebbero avere effetti positivi sulla salute degli occhi. Secondo la SID, un’analisi condotta su oltre due milioni di cartelle cliniche ha mostrato che i pazienti trattati con farmaci GLP-1 presentavano un minor numero di problemi oculari, come cataratta e occhio secco.
Raccomandazioni della SID
Alla luce delle evidenze emerse, la SID ha comunicato che gli enti regolatori hanno classificato la neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (Naion) come un effetto collaterale rarissimo associato all’uso di semaglutide. Buzzetti ha concluso che è fondamentale continuare a monitorare gli effetti collaterali delle terapie e che ogni trattamento deve essere gestito da professionisti competenti, evitando l’autogestione da parte dei pazienti.
