Il sistema sanitario nazionale britannico si trova a un bivio critico, con il rischio di affrontare la sua crisi più grave di sempre. Un recente sondaggio condotto dal Royal College of Nursing ha rivelato che fino a 50mila infermieri potrebbero lasciare il Regno Unito a causa delle nuove restrizioni sull’immigrazione imposte dalla ministra degli Interni. Questa situazione mette in pericolo la stabilità del NHS, già sotto pressione, e potrebbe compromettere la sicurezza dei pazienti.
Le nuove restrizioni sull’immigrazione
Il 20 novembre 2025, il ‘Guardian’ ha evidenziato come le recenti misure adottate dal governo britannico per limitare l’immigrazione stiano avendo ripercussioni significative sul settore sanitario. Tra le politiche introdotte, si segnala un innalzamento dei requisiti di competenza per i lavoratori stranieri, che ora devono possedere una laurea e dimostrare una buona padronanza della lingua inglese per ottenere un visto, inclusi quelli per i familiari a carico. Queste misure sono state definite “immorali” dai rappresentanti del mondo infermieristico, i quali avvertono che un esodo di massa di infermieri potrebbe minacciare la sicurezza dei pazienti e vanificare gli sforzi del governo per ridurre i tempi di attesa.
Il rischio di una crisi senza precedenti
Il ‘Guardian’ ha anche sottolineato che oltre 200mila infermieri con formazione internazionale costituiscono circa il 25% della forza lavoro totale nel Regno Unito, che conta 794mila unità . Le modifiche proposte al permesso di soggiorno a tempo indeterminato hanno suscitato preoccupazione tra i professionisti del settore, portando molti a considerare l’idea di lasciare definitivamente il Regno Unito. Secondo l’indagine, quasi un infermiere su dieci attualmente impiegato nel paese potrebbe essere colpito dalle nuove normative.
Le conseguenze per il sistema sanitario
I dati governativi rivelano che dal 2021, 76.876 persone hanno ottenuto un visto e avrebbero diritto allo status di residente permanente dopo cinque anni. Tuttavia, l’intenzione del governo di estendere questo periodo a dieci anni ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo al futuro degli infermieri. La possibilità di un esodo massiccio di professionisti sanitari potrebbe non solo aggravare la già critica situazione del NHS, ma anche influenzare negativamente la qualità dell’assistenza sanitaria offerta ai cittadini britannici.
La situazione attuale richiede un’attenta riflessione e un dialogo costruttivo tra le autorità governative e i rappresentanti del settore sanitario per evitare che il sistema sanitario nazionale britannico precipiti in una crisi senza precedenti.
