Patronato Acli: nuovo pacchetto per flessibilità e pensione minima garantita

Lorenzo Di Bari

Novembre 20, 2025

Il seminario intitolato ‘Previdenza Next Gen’ si è svolto il 20 novembre 2025 e ha avuto come protagonista il presidente nazionale del Patronato Acli, Paolo Ricotti. Durante l’evento, Ricotti ha messo in evidenza l’importanza di un nuovo approccio alla flessibilità previdenziale, sottolineando la necessità di un pacchetto che garantisca stabilità e inclusività al sistema pensionistico italiano.

Proposte per un sistema pensionistico più equo

Il presidente Ricotti ha esposto una proposta chiara: permettere l’uscita dal lavoro tra i 63 e i 65 anni, a condizione di avere almeno 20 anni di contributi. L’assegno pensionistico verrebbe calcolato in modo proporzionale all’età di accesso. Questo approccio è pensato per superare le soluzioni temporanee adottate negli ultimi anni, restituendo diritti certi a tutti i lavoratori. Ha affermato che l’attuale sistema è caratterizzato da una eccessiva selettività, che penalizza i lavoratori e svuota il significato delle prestazioni previdenziali.

Ricotti ha messo in evidenza come misure come Opzione Donna e Quota 103 abbiano visto un drastico calo delle adesioni, rispettivamente dell’82% e del 95% negli ultimi due anni. Questo dato evidenzia l’urgenza di reintrodurre criteri strutturali e universali di flessibilità, per garantire una vera possibilità di uscita dal mondo del lavoro.

La questione della pensione minima di garanzia

Un altro tema centrale del seminario è stata la proposta di una pensione minima di garanzia, necessaria per evitare situazioni di grave disagio economico. Ricotti ha illustrato un caso concreto: una vedova che riceve una pensione di reversibilità di soli 178 euro lordi al mese, cifra che sale a 298 euro con la presenza dei due figli. Questa situazione mette in evidenza come molte famiglie siano sull’orlo della povertà, rendendo urgente una modifica normativa che garantisca tutele adeguate.

Ricotti ha anche sottolineato l’importanza di rilanciare la previdenza complementare, promuovendo equità e inclusione. Tra le proposte presentate, si è parlato dell’iscrizione automatica ai fondi pensione di categoria al momento dell’assunzione, con un contributo del datore di lavoro e un periodo di prova prima dell’adesione definitiva. Inoltre, è stata proposta l’introduzione dell’educazione previdenziale nelle scuole e la detraibilità dei contributi per i giovani lavoratori.

Un evento di confronto e approfondimento

Il seminario ha rappresentato un’importante occasione di confronto sui temi della previdenza, del lavoro e del welfare, con un occhio attento alle nuove generazioni e alle sfide future. Hanno partecipato esperti di spicco del mondo accademico e istituzionale, tra cui Stefano Giubboni, ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Perugia, e Tiziano Treu, emerito di diritto del lavoro all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e già Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale.

Il giornalista Fabio Insenga ha moderato i lavori, mentre sono stati presentati i risultati del progetto di ricerca ‘Tracciare il futuro. Prospettive pensionistiche per le nuove generazioni’, curato dal dipartimento di scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia. La rilevazione online ‘Una previdenza per tutte le generazioni: raccontaci la tua idea’ ha completato il quadro di un evento dedicato a costruire un futuro previdenziale più giusto e sostenibile.

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