Gaza, nuovi attacchi dell’IDF provocano 4 vittime. Usa: “Violenza in Cisgiordania è terrorismo”

Marianna Ritini

Novembre 20, 2025

Le forze israeliane hanno condotto un attacco aereo nella giornata di giovedì 20 novembre 2025, che ha colpito una residenza nella zona di Bani Suheila, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dalla Protezione civile palestinese, il raid ha provocato la morte di almeno quattro persone. Tre delle vittime sono state uccise all’interno della casa bombardata, mentre una quarta persona ha perso la vita a causa di un attacco effettuato da un drone israeliano nella località di Abasan al-Kabira, anch’essa a est di Khan Younis.

Il contesto dell’operazione militare

L’operazione condotta dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF) si inserisce in un contesto di crescente tensione nella regione. Le autorità palestinesi hanno denunciato l’uso indiscriminato della forza da parte delle IDF, sottolineando come la popolazione civile stia pagando un prezzo altissimo a causa di tali azioni. I raid aerei, che si susseguono da settimane, hanno sollevato preoccupazioni a livello internazionale riguardo alla sicurezza dei civili e alla necessità di una soluzione pacifica al conflitto israelo-palestinese.

Le dichiarazioni dell’ambasciatore statunitense

In un’intervista rilasciata a Elizabeth Vargas Reports di NewsNation, l’ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, ha affrontato l’argomento delle violenze perpetrate da gruppi estremisti israeliani nei confronti dei palestinesi in Cisgiordania. Huckabee ha definito tali atti come “terrorismo”, evidenziando un’escalation della situazione. Ha dichiarato: “Anche gli israeliani possono fare terrorismo, ma la maggior parte di queste persone non sono veri coloni. Si tratta di un numero molto esiguo, per lo più giovani, arrabbiati e scontenti che si comportano da delinquenti”.

Il diplomatico ha anche messo in evidenza che gli attacchi da parte di coloni estremisti sono stati condannati da diversi leader israeliani, i quali hanno promesso che i responsabili saranno portati di fronte alla giustizia. Tuttavia, nonostante alcuni arresti avvenuti negli ultimi giorni, Huckabee ha fatto notare che non sono stati presentati atti di accusa e che molti degli arrestati sono stati rilasciati.

Le reazioni a livello locale e internazionale

L’operazione militare e le dichiarazioni dell’ambasciatore Huckabee hanno suscitato reazioni contrastanti sia a livello locale che internazionale. In Palestina, le organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato l’uso eccessivo della forza e hanno chiesto un intervento della comunità internazionale per fermare le violenze. Le immagini dei bombardamenti e le notizie delle vittime civili hanno fatto il giro del mondo, sollevando interrogativi sulla legittimità delle azioni militari israeliane.

A livello internazionale, ci sono stati appelli per un dialogo costruttivo tra le parti per cercare di risolvere il conflitto in modo pacifico. Tuttavia, la situazione rimane tesa e incerta, con la paura che ulteriori attacchi possano portare a una spirale di violenza sempre più grave. Gli eventi di oggi rappresentano solo l’ultimo capitolo di una lunga storia di conflitti, e la comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi futuri.

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