Armando Testa: un’icona della comunicazione nel panorama italiano

Marianna Ritini

Novembre 20, 2025

Palazzo delle Papesse a Siena si prepara a ospitare un evento di grande rilevanza dal 21 novembre 2025 al 3 maggio 2026. La retrospettiva dedicata ad Armando Testa, figura iconica della comunicazione visiva italiana, promette di offrire un’esperienza immersiva nel suo straordinario universo creativo. Il titolo della mostra, “Cucù-Tetè”, curata da Valentino Catricalà e Gemma De Angelis Testa, intende superare la visione riduttiva di Testa come semplice pubblicitario, evidenziando la sua capacità di reinventare la pubblicità europea e di influenzare profondamente l’immaginario visivo del ventesimo secolo.

Un viaggio attraverso l’arte e la comunicazione

La mostra presenta oltre duecento opere, tra cui manifesti, dipinti, installazioni e fotografie, che ricostruiscono in modo sistematico il percorso artistico di Testa. Catricalà, uno dei curatori, si interroga su quale altro personaggio possa essere paragonato a Testa, suggerendo che la sua genialità va ben oltre il campo pubblicitario. La retrospettiva si propone di esplorare le molteplici sfaccettature del suo lavoro, offrendo un ritratto completo di un artista che ha saputo mescolare arte e comunicazione in modo innovativo e coinvolgente.

Un aspetto distintivo della mostra è l’attenzione riservata all’elemento audiovisivo. In alcune sale, televisori a tubo catodico mostrano caroselli e filmati d’epoca, restituendo l’impatto multisensoriale delle sue creazioni. Testa ha trasformato la comunicazione visiva in un’esperienza immersiva, capace di parlare a un pubblico vasto. Gillo Dorfles, noto critico d’arte, lo ha definito un “visualizzatore globale”, evidenziando la sua abilità nel rendere visibile l’invisibile.

Installazioni e opere iconiche

Il percorso espositivo si apre al primo piano con una “comfort zone visiva”, dove si possono ammirare opere iconiche come il manifesto Punt e Mes del 1960 e i manifesti fluorescenti del Gotto del 1952. Ogni opera è una testimonianza della capacità di Testa di tradurre in immagini le trasformazioni della società e della cultura del suo tempo. La sezione dedicata al rapporto tra arte, industria e tecnologia presenta manifesti e disegni preparatori rari, come Profilo Italia del 1990 e Grafica 3 del 1976, che dimostrano la versatilità e l’innovazione del suo lavoro.

Uno dei punti salienti della mostra è la “nicchia” al secondo piano, decorata con oltre 400 disegni che rappresentano il flusso creativo di Testa. Qui, il visitatore può apprezzare la sua inesauribile vena immaginativa. Un’altra installazione significativa è la Lampadina Limone del 1968, esposta in un ambiente buio e illuminata da un unico spot, simbolo dell’intuizione geniale dell’artista.

Un’analisi approfondita del linguaggio visivo di Testa

La retrospettiva non si limita a esplorare la pubblicità, ma dedica ampio spazio anche alla pittura, il primo linguaggio di Testa. Questa sezione mette in evidenza la sua libertà creativa, lontana dalle commissioni commerciali, e i rimandi all’astrattismo americano. Per la prima volta, alcuni manifesti inediti saranno esposti, rivelando la profondità e la complessità del suo linguaggio visivo.

La mostra continua con l’universo narrativo di Caballero e Carmencita, accompagnato da materiali audiovisivi originali. Al secondo piano, un’installazione dedicata al Pianeta Papalla immergerà il pubblico in uno dei mondi visionari di Testa. La sala “carica degli elefanti” Pirelli del 1954, icona di potenza e magnetismo, offre un’ulteriore riflessione sulla sua capacità di evocare emozioni attraverso le immagini.

Un progetto culturale inclusivo

A corredo della mostra, un volume edito da Sillabe raccoglie contributi di studiosi e artisti contemporanei, arricchendo ulteriormente l’esperienza del visitatore. Beppe Costa, presidente di Opera Laboratori, sottolinea l’importanza di Testa come simbolo della creatività italiana e il ruolo di Palazzo delle Papesse come centro espositivo aperto alla contaminazione tra arte e comunicazione.

Il Palazzo offrirà anche una libreria e un bistrot accessibili a tutti, e sarà possibile partecipare a eventi didattici e laboratori attraverso il progetto “Papesse Lab”. Per incentivare la partecipazione, sarà disponibile la “tessera del curioso”, che garantirà accessi illimitati a mostre e eventi per un anno.

L’esposizione su Armando Testa rappresenta un’opportunità unica per esplorare il genio di un artista che ha segnato la storia della comunicazione visiva, rendendo il Palazzo delle Papesse un luogo di innovazione e partecipazione culturale.

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