Il 19 novembre 2025, il vice primo ministro e ministro per gli sloveni all’estero della Repubblica di Slovenia, Matej Arčon, ha partecipato alla prima conferenza sull’italofonia, tenutasi in Slovenia. Durante il suo intervento, Arčon ha evidenziato l’importanza della lingua italiana nel contesto sloveno, sottolineando come essa non rappresenti solo la lingua di una minoranza, ma anche un elemento fondamentale del dialogo e della cooperazione tra Slovenia e Italia.
Il valore della lingua italiana in slovenia
Matej Arčon ha affermato che la lingua italiana è una ricchezza culturale che contribuisce a rafforzare l’identità europea. La presenza della lingua italiana in Slovenia, in particolare nella regione dell’Istria, è tutelata da leggi specifiche e da un forte rispetto per la storia condivisa. Arčon ha dichiarato: “La lingua è un ponte, tra persone, tra regioni, tra Stati, soprattutto nelle zone di confine”. Questa affermazione mette in luce come la diversità linguistica e culturale possa favorire la coesione europea, trasformando le differenze in opportunità.
Il vice primo ministro ha anche evidenziato l’importanza delle istituzioni culturali e delle scuole in lingua italiana, che svolgono un ruolo cruciale nella preservazione e promozione della cultura italiana in Slovenia. La tutela della minoranza italiana, ha continuato Arčon, non è solo un obbligo legale, ma un riconoscimento del valore che la comunità italiana apporta alla società slovena.
Investire nel futuro attraverso l’italofonia
Arčon ha poi approfondito il concetto di italofonia come un investimento per il futuro dell’Europa. Ha spiegato che il legame con le proprie radici culturali è fondamentale per formare cittadini europei sicuri di sé, capaci di integrarsi nei vari Paesi in cui vivono. “La cura verso i nostri connazionali all’estero non è un gesto nostalgico, bensì un investimento nel futuro europeo”, ha affermato. La capacità di mantenere un legame con la propria identità culturale, mentre si contribuisce attivamente allo sviluppo del Paese ospitante, è vista come una chiave per una convivenza armoniosa.
In questo contesto, il vice primo ministro ha sottolineato che non esiste un’Europa forte senza lingue forti. La diversità linguistica e culturale è un elemento essenziale per il progresso dell’Unione Europea. Arčon ha concluso il suo intervento affermando che l’orgoglio per la propria lingua e cultura non deve essere visto come un elemento in contrasto con l’identità degli altri, ma come parte integrante di un sistema di valori che sostiene l’Europa.
La conferenza ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sul ruolo della lingua italiana in Slovenia e sul suo significato all’interno del più ampio contesto europeo, evidenziando come le lingue possano fungere da strumenti di unione e di sviluppo.
