Tumori: esperti rivelano che l’Hpv causa oltre 2.400 casi annuali tra i maschi in Italia

Lorenzo Di Bari

Novembre 19, 2025

Al Senato, il 19 novembre 2025, si è svolto un convegno dedicato alla lotta contro il Papillomavirus (Hpv), un virus che rappresenta un significativo rischio oncologico per entrambi i sessi. Durante l’incontro, esperti e rappresentanti di associazioni di pazienti hanno sottolineato l’importanza di adottare misure straordinarie per prevenire i tumori correlati all’Hpv, che ogni anno causano oltre 2.400 nuovi casi di cancro e circa 3.000 decessi tra gli uomini in Italia. Il convegno, intitolato “L’impegno per un’Italia libera dall’Hpv: tutelare la fertilità ed eliminare i tumori prevenibili”, è stato organizzato dal senatore Guido Quintino Liris, capogruppo in Commissione Bilancio, e si è tenuto in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione del tumore della cervice uterina.

Rischi e conseguenze del papillomavirus

Il Papillomavirus non colpisce solo le donne, ma rappresenta una minaccia anche per la salute maschile. Secondo i dati presentati, la prevalenza del DNA dell’Hpv nello sperma è significativamente più alta tra i pazienti infertili, toccando il 20% rispetto all’11% nella popolazione generale. Questa evidenza mette in luce la necessità di un piano nazionale che miri a eliminare i tumori correlati all’Hpv attraverso campagne di vaccinazione e diagnosi precoce. Tuttavia, i tassi di adesione ai programmi di screening e vaccinazione rimangono insoddisfacenti. Nel corso del convegno, è emerso che è fondamentale incentivare la prevenzione per ridurre il numero di casi di cancro evitabili, che attualmente superano i 7.500 all’anno.

Obiettivi internazionali e sfide nazionali

Alessandra Fabi, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), ha evidenziato come il Papillomavirus sia un patogeno trasmissibile durante rapporti sessuali non protetti, e ha ribadito che non deve essere considerato solo un problema femminile. Infatti, il virus è responsabile dell’88% dei tumori anali e del 30% di quelli orofaringei, oltre a causare il 90% dei tumori cervicali nelle donne. La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono cruciali per affrontare queste malattie.

Strategie di prevenzione e collaborazione

Nel 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato una “Call to action” per eliminare il cancro della cervice uterina, stabilendo obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2030. Tra questi, si prevede che il 90% delle ragazze riceva il vaccino completo entro i 15 anni e che il 70% delle donne si sottoponga a screening ad alta performance. Enrico Di Rosa, presidente della Società Italiana di Igiene (Siti), ha evidenziato che l’Italia ha le risorse necessarie per affrontare questa sfida, ma i dati attuali sulle vaccinazioni sono preoccupanti. Solo poco più del 70% delle ragazze tra il 2009 e il 2003 ha ricevuto il vaccino, mentre i tassi per i ragazzi delle coorti 2004-2003 scendono sotto il 20%. È quindi urgente promuovere attività informative specifiche rivolte ai giovani uomini.

Annalisa Calabrò, professoressa di Igiene e Sanità Pubblica all’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, ha sottolineato l’importanza di estendere la vaccinazione contro l’Hpv a tutte le donne fino ai 45 anni. Secondo i recenti studi, questa estensione sarebbe costi-efficace e porterebbe a maggiori benefici clinici. L’approccio preventivo deve essere integrato e coordinato per raggiungere gli obiettivi fissati dall’OMS. Durante il convegno, hanno partecipato anche associazioni e fondazioni che hanno firmato il “Manifesto per l’eliminazione dei tumori correlati al papillomavirus“, invitando l’Italia a diventare un modello in Europa per l’eliminazione delle neoplasie indotte da questo virus.

Il senatore Liris ha concluso l’evento evidenziando l’impatto positivo che la lotta contro l’Hpv potrebbe avere sulla fertilità, sia maschile che femminile, in un contesto in cui l’Italia sta affrontando un calo delle nascite e un innalzamento dell’età media della maternità. La promozione della salute e la partecipazione attiva ai programmi di prevenzione sono quindi elementi chiave per affrontare questa problematica.

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