Sanità, Magi (Sumai): “L’intramoenia è positiva se si seguono le normative”

Marianna Ritini

Novembre 19, 2025

Il 19 novembre 2025, il segretario generale del SUMAI, Antonio Magi, ha rilasciato importanti dichiarazioni riguardo all’intramoenia, uno strumento che dal 1999 viene utilizzato per ridurre le liste d’attesa nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Magi ha sottolineato come, nonostante il suo potenziale, il personale sanitario sia diminuito nel tempo mentre la domanda di assistenza sanitaria è aumentata. Queste osservazioni sono state fatte durante la prima giornata degli Stati Generali della Salute del Lazio, tenutasi a Roma.

Il ruolo dell’intramoenia nel sistema sanitario

L’intramoenia consente ai medici di offrire prestazioni a pagamento all’interno delle strutture del SSN a tariffe calmierate. Magi ha espresso il suo sostegno a questo modello, a patto che vengano rispettate le normative vigenti. Attualmente, la legge prevede che il 50% delle visite venga effettuato attraverso il SSN e il restante 50% in regime di intramoenia. Secondo Magi, è fondamentale continuare su questa strada per garantire un equilibrio tra i servizi pubblici e quelli privati.

In un contesto in cui il numero di professionisti sanitari è in calo, l’intramoenia rappresenta una soluzione per i medici, permettendo loro di integrare le proprie entrate in un periodo di crescente richiesta di assistenza. Magi ha evidenziato che la situazione attuale richiede un’analisi attenta e un intervento mirato per migliorare l’accesso alle cure per tutti i cittadini.

Le dichiarazioni del ministro della salute

Le osservazioni di Magi giungono in risposta alle recenti dichiarazioni del ministro della salute, Orazio Schillaci, che ha espresso preoccupazione riguardo all’equilibrio tra prestazioni a pagamento e quelle pubbliche. Schillaci ha sottolineato che il problema si presenta quando le prestazioni intramoenia superano quelle offerte dal SSN, creando attese pubbliche di sei mesi contro attese di sole due settimane per le prestazioni a pagamento. Magi ha fatto notare come le posizioni del ministro siano mutate nel tempo, evidenziando la necessità di affrontare la questione della carenza di personale sanitario e dell’aumento della domanda di salute.

L’intervento di Magi si è concentrato sulla necessità di affrontare le problematiche strutturali della sanità laziale, che riflettono una condizione simile a quella di altre regioni italiane. La mancanza di personale e la crescente domanda di servizi sanitari sono fattori che richiedono un intervento immediato e coordinato.

Le sfide della sanità nel Lazio

Durante gli Stati Generali della Salute del Lazio, Magi ha evidenziato che la sanità regionale soffre di una “malattia cronica”, paragonabile a quella di altre aree del Paese. Ha affermato che tutti i cittadini italiani devono avere accesso a prestazioni sanitarie equivalenti, indipendentemente dalla loro posizione geografica. Questo principio di uguaglianza è un diritto costituzionale che deve essere garantito.

Magi ha concluso rimarcando l’importanza di avviare progetti concreti per migliorare il sistema sanitario, sottolineando che è essenziale affrontare le carenze attuali e garantire un servizio sanitario di qualità per tutti. La situazione attuale richiede un approccio strategico e una visione a lungo termine per garantire che le esigenze di salute dei cittadini siano soddisfatte in modo tempestivo ed efficace.

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