Riapertura della Sala della Chimera: un restyling completo per il locale

Franco Fogli

Novembre 19, 2025

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze ha riaperto al pubblico la rinnovata Sala della Chimera, un evento atteso che celebra una delle opere più iconiche dell’arte etrusca: la Chimera d’Arezzo. Questa scultura, risalente al 1553 e rinvenuta ad Arezzo il 15 novembre di quell’anno, è diventata un simbolo della collezione medicea, appartenendo al Granduca Cosimo I de’ Medici sin dal suo ritrovamento.

Il nuovo allestimento della sala

A partire da oggi, i visitatori possono ammirare la Chimera in un contesto completamente rinnovato, realizzato dallo studio di architettura Guicciardini & Magni in collaborazione con l’Ufficio tecnico del Museo e le curatrici Barbara Arbeid e Claudia Noferi. L’allestimento offre un’esperienza immersiva, consentendo di stabilire un legame personale con l’opera, che è custodita con particolare attenzione a causa della sua delicatezza. La Chimera non è solo un simbolo del Museo, ma rappresenta anche un elemento chiave nella storia del collezionismo statale italiano, avendo trovato posto nel Museo della capitale d’Italia, a Firenze, nel 1870, che è stato il primo museo archeologico nazionale dell’Italia unita.

Durante l’inaugurazione, il direttore generale Musei, Massimo Osanna, ha sottolineato l’importanza della Chimera per il patrimonio culturale italiano, evidenziando come il nuovo spazio sia stato progettato per migliorare l’esperienza museale e l’accessibilità dei contenuti. Questo progetto fa parte di un rinnovamento più ampio degli spazi espositivi del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, che mira a modernizzare i linguaggi e le modalità di fruizione delle opere d’arte.

Il significato della Chimera e il suo nuovo spazio

Daniele Federico Maras, direttore del Museo, ha espresso il suo entusiasmo per la nuova esposizione permanente, progettata per offrire un’esperienza intima e coinvolgente. L’intervento è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario dei coniugi statunitensi Laura e Jack Winchester, che hanno contribuito a realizzare un sogno iniziato dal suo predecessore, Mario Iozzo. Stefano Casciu, direttore regionale dei Musei nazionali della Toscana, ha anche elogiato il progetto di rinnovamento, sottolineando il supporto economico ricevuto e l’importanza di questo nuovo allestimento.

La Chimera, con la sua straordinaria rappresentazione della mitologica bestia, è ora collocata su un basamento monumentale progettato da Goppion Spa, che ne esalta la potenza e la narrazione. La sala, concepita come uno spazio teatrale, è dotata di panche disposte in cerchio attorno alla scultura, favorendo un’osservazione ravvicinata. Un tendaggio scenografico, simile a un sipario, proietta l’ombra della Chimera, creando un’atmosfera solenne e meditativa.

Arricchimenti dell’esperienza museale

All’interno della sala è presente anche una vetrina sospesa che espone tre piccoli bronzi etruschi, raffiguranti un grifone, il dio Tinia e un giovane offerente, tutti provenienti dallo stesso contesto della Chimera. Questa disposizione genera un dialogo silenzioso tra le opere, arricchendo l’esperienza del visitatore. Lo studio Iarussi di Firenze ha curato l’illuminazione, mettendo in risalto i dettagli della scultura e conferendole una nuova vitalità.

Il percorso espositivo è accompagnato da un apparato illustrativo rinnovato, che segna l’inizio di una nuova identità grafica per il Museo, curata dallo studio Rovai-Weber. Tra le novità, spicca la mascotte dei Servizi Educativi, Musetta, creata dalla curatrice Claudia Noferi e realizzata dall’artista Silvia Bolognesi, pensata per guidare i più giovani alla scoperta delle meraviglie archeologiche di Firenze.

La riapertura della Sala della Chimera segna un momento cruciale nella storia del Museo, evidenziando il passaggio dalla Direzione regionale Musei nazionali della Toscana al nuovo istituto autonomo del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, istituito nel 2024 e diretto da Daniele Federico Maras.

Con la nuova sala, la Chimera di Arezzo trova finalmente la sua collocazione ideale, in un allestimento che invita ogni visitatore a un incontro personale con un capolavoro che incarna il genio artistico della civiltà etrusca. Il Museo continua a lavorare per il rinnovamento, con piani per rifare le sale delle sculture etrusche, dove troveranno spazio altre opere significative come l’Arringatore e la Testa Lorenzini, in vista di un progetto espositivo dedicato alla storia delle collezioni granducali di Firenze.

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze resta aperto al pubblico durante i lavori di rinnovamento, con orari dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 14, e aperture straordinarie per la nuova esposizione della Chimera, il 7 dicembre e nelle serate del 26 novembre e del 3 dicembre, quest’ultima in coincidenza con la Giornata internazionale delle persone con disabilità.

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