I rappresentanti sindacali hanno lanciato un appello alle autorità locali affinché non rimangano in silenzio e si attivino per contrastare la decisione del Governo riguardo alla chiusura della fabbrica di Cornigliano, situata a Genova. La situazione è diventata critica, con i lavoratori dell’ex Ilva che si sono mobilitati per difendere i propri posti di lavoro.
Dettagli della manifestazione
La manifestazione ha avuto inizio poco prima delle 9 del mattino del 19 novembre 2025, quando gli operai si sono riuniti davanti ai cancelli della fabbrica. Dopo un’assemblea, hanno preso la direzione delle strade circostanti utilizzando mezzi da cantiere. Un gazebo è stato allestito per fornire un punto di riferimento per i partecipanti. Le strade Via Cornigliano e piazza Savio sono state completamente chiuse al traffico, mentre la strada Guido Rossa è stata bloccata in direzione ponente.
Motivazioni della protesta
La protesta è stata innescata dal piano governativo che, secondo quanto dichiarato da Armando Palombo, storico delegato della Fiom Cgil dell’ex Ilva di Cornigliano, e Stefano Bonazzi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Genova, minaccia di portare alla chiusura della fabbrica. Questo scenario comporterebbe la perdita di circa mille posti di lavoro, mettendo a rischio la stabilità economica di mille famiglie e segnando la fine della siderurgia a Genova e nel Paese.
Richiesta di intervento
“Dal primo gennaio 2026, saranno 6 mila i lavoratori a livello nazionale a trovarsi in cassa integrazione, e dal primo di marzo tutti gli impianti chiuderanno”, hanno affermato i sindacalisti. Hanno quindi esortato le istituzioni locali a non restare passive e a mobilitarsi per impedire la chiusura della fabbrica di Cornigliano.
Impatto sulla comunità
La situazione è tesa e i lavoratori sono determinati a far sentire la loro voce, consapevoli che le conseguenze di queste decisioni potrebbero avere un impatto devastante non solo sul loro futuro, ma anche su quello dell’intera comunità genovese. La mobilitazione di oggi rappresenta un passo importante nella lotta per il mantenimento dei posti di lavoro e della produzione siderurgica nella città ligure.
