Temperature che potrebbero raggiungere i 38°C entro il 2050, stress idrico significativo e inondazioni sempre più frequenti: questi sono i principali pericoli emersi da uno studio condotto da Axa Climate sulla regione Toscana. La ricerca è stata presentata il 2 marzo 2025 durante un incontro tenutosi a Lucca, presso la sede di Confindustria Toscana Nord, nell’ambito dell’evento intitolato “Cambiamenti Climatici. Prevenire e mitigare il rischio”, organizzato dal gruppo assicurativo Axa Italia. L’iniziativa, patrocinata da Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), dal Comune di Lucca e dalla Regione Toscana, si inserisce in un ciclo di incontri che ha già toccato città come Senigallia, Cervia, Treviso, Varese e Torino.
Lo studio di Axa Climate e i rischi per la Toscana
Al centro dell’incontro si è discusso dello studio scientifico che analizza la rischiosità futura della regione Toscana al 2050. Axa Climate, una società del gruppo, ha impiegato un team di oltre 20 dottori di ricerca esperti in scienza e climatologia, oltre a data scientist, per elaborare i risultati. I principali ambiti di rischio identificati includono le temperature estreme, le inondazioni e lo stress idrico. Secondo i modelli elaborati, si prevede un incremento delle temperature annuali in quasi tutta la regione, che passeranno dai 30-34°C attuali ai 34-38°C nel 2050. Particolarmente colpita sarà la parte centrale della Toscana, dove si stimano ondate di calore con temperature che supereranno i 38°C, con un incremento di 5 giorni in cui le temperature massime percepite all’ombra supereranno i 40°C.
Le conseguenze per Lucca e Firenze
Le temperature estreme rappresentano una sfida considerevole, in particolare per le città di Lucca e Firenze. Nel caso di Lucca, si prevede che le massime percepite all’ombra raggiungeranno i 46,5°C nel 2050, con un aumento di 7 giorni in cui le temperature all’ombra supereranno i 35°C. A Firenze, invece, le temperature massime percepite all’ombra potrebbero toccare i 50°C, con 14 giorni in più di temperature superiori ai 35°C. Le ondate di calore influenzeranno l’intera regione, con modelli che prevedono temperature e durate mai registrate in precedenza. A partire dal 2050, ogni 5-10 anni le temperature potrebbero raggiungere i 38°C per 20 giorni all’anno, con scenari estremi che prevedono temperature fino a 41°C per 70 giorni all’anno.
Inondazioni e stress idrico in aumento
Il cambiamento climatico porterà a un incremento degli episodi di inondazioni e piogge intense. Già nel marzo 2025, le province di Livorno, Pisa e Firenze hanno registrato precipitazioni pari al 300% della media mensile in sole 24 ore, con conseguenze significative per i settori industriale, agricolo e turistico. L’aumento dei livelli di inondazione rappresenta un rischio per le infrastrutture critiche della regione, in particolare nei quartieri di Sant’Angelo in Campo e nella zona a nord del fiume Serchio. Le inondazioni potrebbero colpire strade vitali per l’economia toscana, come l’A11 e l’E76, con livelli d’acqua che raggiungeranno i 50-150 cm intorno a Lucca e fino a 4 metri in alcune aree autostradali.
Strategie di mitigazione e prevenzione
Con il ciclo di incontri, Axa ha voluto sensibilizzare su possibili misure di prevenzione e mitigazione dei rischi climatici. Tra queste, si considerano interventi di sensibilizzazione, revisione dei piani di emergenza e continuità aziendale, oltre all’adattamento delle infrastrutture e delle attività commerciali. Un esempio è la piattaforma Altitude, uno strumento di analisi del rischio climatico e della biodiversità sviluppato da Axa Climate. Questa piattaforma aiuta le aziende a identificare l’esposizione ai rischi climatici, valutare gli impatti finanziari e definire strategie di adattamento, suggerendo le misure di mitigazione più efficaci.
Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania, ha sottolineato l’importanza della protezione contro le catastrofi naturali, evidenziando la fragilità idrogeologica del territorio italiano e l’impatto del cambiamento climatico. Ha richiamato l’attenzione sulla legge che obbliga le imprese a coprire i danni causati da calamità naturali, considerandola un’opportunità per garantire la sicurezza del tessuto produttivo. Guidoni ha inoltre menzionato che le grandi e medie imprese sono già soggette a questo obbligo, mentre le piccole aziende hanno una proroga fino al 31 dicembre 2025 per adeguarsi.
Letizia D’Abbondanza, Chief Customer External Communication Officer di Axa Italia, ha ricordato come questo sesto incontro sui cambiamenti climatici a Lucca rappresenti un passo importante per aumentare la consapevolezza sui rischi climatici e sulle strategie di mitigazione. Ha affermato che il cambiamento climatico è percepito come il principale rischio a livello globale, richiedendo un’azione collettiva e immediata. Axa si propone di promuovere una cultura della prevenzione attraverso dati scientifici e soluzioni concrete, contribuendo così a un percorso di sviluppo sostenibile in collaborazione con il settore pubblico e privato.
