Collegamento tra cassa e Pos diventa obbligatorio nel 2026: preoccupazioni tra gli esercenti

Lorenzo Di Bari

Novembre 18, 2025

Dal 1 gennaio 2026, tutti gli esercenti italiani dovranno adempiere all’obbligo di collegare i registratori di cassa ai dispositivi POS, come stabilito dalla legge di bilancio precedente. Questo cambiamento ha suscitato preoccupazione tra i commercianti, che attendono con ansia l’arrivo di questa nuova normativa. Nonostante le recenti linee guida fornite dall’Agenzia delle Entrate, molti esercenti continuano a nutrire dubbi e timori riguardo all’implementazione di questa misura.

Collegamento cassa-pos: un obbligo ‘teorico’

Il punto cruciale della questione riguarda le attività esonerate dall’emissione dello scontrino, come tabaccherie e edicole. Queste categorie, che operano sotto regimi fiscali specifici, non saranno soggette a un collegamento ‘fisico’ tra cassa e POS, ma piuttosto a un collegamento ‘teorico’. L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che l’associazione tra i due sistemi avverrà online, attraverso un servizio dedicato disponibile nell’area riservata del sito ufficiale.

Per completare questo processo, l’esercente dovrà accedere al proprio account nell’area riservata dell’Agenzia e associare il registratore telematico già registrato in anagrafe tributaria ai dati degli strumenti di pagamento elettronico in suo possesso. Questo permetterà di stabilire un collegamento automatico tra il POS e la cassa, consentendo all’Agenzia di monitorare in tempo reale gli incassi e i pagamenti effettuati con carte e bancomat, riducendo così il rischio di omissioni nell’emissione degli scontrini.

Preoccupazioni per i venditori di prodotti soggetti a monopolio

Nonostante l’assenza di costi aggiuntivi per l’adeguamento dei macchinari, permangono le preoccupazioni per i commercianti che vendono prodotti soggetti a monopolio. Questi esercenti non sono obbligati a emettere uno scontrino elettronico per ogni singolo prodotto, poiché la registrazione delle vendite è gestita dai Monopoli o da terminali specifici. In caso di controlli, la prova degli incassi avviene tramite le certificazioni fornite dai Monopoli, non tramite il registratore di cassa standard. Questo potrebbe portare a discrepanze nei dati, con il rischio di sanzioni per i commercianti.

Le sanzioni per le violazioni possono variare da 100 euro per trasmissioni incomplete dei dati a importi compresi tra 1.000 e 4.000 euro per il mancato collegamento tra POS e cassa, con la possibilità di sospensione della licenza in caso di violazioni ripetute. Negli ultimi anni, l’Agenzia ha già avviato campagne di verifica riguardo a queste anomalie. Normalmente, non vengono effettuati controlli diretti, ma si inviano lettere di compliance agli esercenti per chiarire le discrepanze tra i dati del POS e le fatture emesse, concentrandosi su coloro che presentano un alto indice di rischio di evasione.

Le dichiarazioni di Confesercenti

Francesco Seminara, rappresentante dell’Ufficio Tributario di Confesercenti, ha commentato la situazione, evidenziando che il collegamento diretto tra cassa e POS potrebbe generare controlli automatici da parte dell’Agenzia. Tuttavia, ha sottolineato che le amministrazioni finanziarie sono già a conoscenza delle esenzioni per determinate categorie e che le casistiche sono ben definite. “Aspettiamo di vedere l’attivazione del servizio e se sarà realmente semplice come sembra”, ha affermato Seminara, ribadendo che non ci saranno oneri aggiuntivi per le imprese e che le novità per i commercianti saranno limitate.

Tempistiche di attivazione

Le nuove funzionalità per il collegamento tra cassa e POS saranno disponibili nei primi giorni di marzo 2026, con una comunicazione ufficiale sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Gli esercenti che utilizzano strumenti di pagamento già in uso o che inizieranno a farlo tra l’1 e il 31 gennaio 2026 avranno 45 giorni dalla messa a disposizione del servizio online per completare la registrazione. Una volta avviato il sistema, ogni nuova registrazione o variazione dovrà essere effettuata entro il sesto giorno del secondo mese successivo alla disponibilità dello strumento di pagamento elettronico, e comunque entro l’ultimo giorno lavorativo dello stesso mese.

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