Caso Epstein: Trump cambia idea sulla pubblicazione dei documenti, oggi si vota

Marianna Ritini

Novembre 18, 2025

Il 18 novembre 2025, Donald Trump ha lanciato un appello ai Repubblicani della Camera dei Rappresentanti, esortandoli a votare a favore della pubblicazione dei documenti relativi al caso Epstein. In un post su Truth Social, il presidente degli Stati Uniti ha affermato: “Non abbiamo nulla da nascondere”. Questa dichiarazione segna una significativa inversione di rotta per Trump, che in precedenza aveva cercato di bloccare ogni tentativo di divulgazione dei dossier del Dipartimento di Giustizia riguardanti il defunto finanziere e condannato per abusi sessuali, Jeffrey Epstein.

Il contesto di questo cambiamento è rappresentato da un crescente malcontento all’interno del Partito Repubblicano. Molti deputati sembrano pronti a sfidare le direttive di Trump, unendosi ai Democratici per sostenere una proposta bipartisan che sarà discussa in aula. La pressione esercitata dalla Casa Bianca e dallo speaker Mike Johnson, che hanno tentato di ostacolare la proposta guidata dai deputati Thomas Massie (Gop) e Ro Khanna (Democratico), non ha avuto successo nel fermare il crescente desiderio di trasparenza all’interno del partito.

Il malcontento nel gruppo repubblicano

Da settimane, la Casa Bianca ha cercato di mantenere il controllo sulla situazione, ma la proposta di pubblicazione dei documenti ha guadagnato slancio tra i deputati. Quasi un centinaio di membri del Gop si sono mostrati favorevoli alla divulgazione, nonostante gli sforzi di Trump di convincere i parlamentari a cambiare idea. Il presidente ha persino convocato alcuni deputati nella Situation Room per discutere la questione, ma la sua influenza si è rivelata insufficiente.

La divisione all’interno del Gop è diventata più evidente dopo la diffusione di migliaia di email legate a Epstein, nelle quali il finanziere affermava che Trump fosse a conoscenza delle attività illecite. Sebbene non ci siano prove dirette che coinvolgano il presidente, il tema ha assunto toni “politicamente tossici”, come riportato da Politico, e ha deteriorato i rapporti con alcuni dei suoi alleati, tra cui Marjorie Taylor Greene, che è stata oggetto di attacchi sui social.

Mike Johnson ha sottolineato l’importanza della “massima trasparenza”, pur dichiarando che non voterà a favore della misura. Ha riconosciuto che ci saranno “molti voti” a favore della proposta, il che potrebbe aumentare la pressione sul Senato per prendere in considerazione il testo e, di conseguenza, aprire la strada a un possibile veto presidenziale. Tale scenario potrebbe alimentare ulteriormente la controversia e creare imbarazzo per l’amministrazione.

Il cambiamento di strategia di Trump sembra mirare a ricompattare il partito, cercando di unire le varie fazioni, dai conservatori più rigidi ai moderati. L’obiettivo comune, come sintetizzato da Massie, è chiaro: “Se si pensa alla cosa giusta da fare, è abbastanza ovvio: si vota a favore”.

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