Gaza, oggi si svolge un voto decisivo all’Onu sul piano Usa per la Striscia, sfida russa in arrivo

Franco Fogli

Novembre 17, 2025

Oggi, 17 novembre 2025, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si prepara a votare su una bozza di risoluzione proposta dagli Stati Uniti, mirata ad approvare il piano di Donald Trump per la situazione a Gaza. Questa iniziativa prevede, tra l’altro, la creazione di un “comitato per la pace” presieduto dal presidente statunitense e un mandato che si estende fino alla fine di dicembre 2027. Inoltre, il testo autorizza l’invio di una Forza internazionale di stabilizzazione (Isf) nella regione.

Nel contesto attuale, gli Stati Uniti hanno avviato trattative all’interno del Consiglio di sicurezza, composto da 15 membri, per promuovere una risoluzione che segua il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Diverse nazioni arabe e a maggioranza musulmana, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, hanno espresso la necessità di adottare rapidamente questa risoluzione.

Cosa prevede il piano

La bozza di risoluzione ha consentito l’attuazione di un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas, entrato in vigore il 10 ottobre 2025, dopo due anni di conflitti innescati dall’attacco di Hamas contro Israele avvenuto il 7 ottobre 2023. La Striscia di Gaza si presenta in condizioni critiche, devastata dai combattimenti.

Il piano prevede l’istituzione di una Forza di stabilizzazione internazionale che opererebbe in collaborazione con Israele, l’Egitto e la polizia palestinese recentemente addestrata. L’obiettivo principale è garantire la sicurezza delle aree di confine e procedere con la smilitarizzazione della Striscia di Gaza. L’Isf avrà anche il compito di occuparsi del “disarmo permanente dei gruppi armati non statali”, della protezione dei civili e della sicurezza dei corridoi umanitari.

La contro-risoluzione russa

In risposta alla proposta statunitense, la Russia ha presentato una propria bozza di risoluzione all’Onu, in netta contrapposizione a quella degli Stati Uniti. La missione russa ha comunicato ai membri del Consiglio di sicurezza che la loro proposta mira a sviluppare un approccio equilibrato e unito per garantire una cessazione duratura delle ostilità. Secondo la Federazione russa, il piano statunitense non offre un adeguato supporto alla creazione di uno Stato palestinese. Pertanto, il testo russo solleciterebbe il Consiglio a riaffermare il proprio impegno verso una soluzione a due Stati, senza autorizzare al momento né un Consiglio di Pace né il dispiegamento di una forza internazionale. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sarebbe incaricato di presentare “opzioni” su tali questioni.

La posizione di Hamas

Le principali organizzazioni palestinesi hanno manifestato un’opposizione decisa a qualsiasi contingente internazionale che non operi sotto l’esclusiva responsabilità delle Nazioni Unite. Contestano, inoltre, il disarmo dei gruppi armati e l’istituzione di basi straniere, ritenute violazioni della sovranità. In una dichiarazione ufficiale, Hamas ha affermato che la risoluzione assegna al contingente di peacekeeping il ruolo di forza di occupazione, interagendo con Israele. Hanno richiesto che qualsiasi forza internazionale operi sotto la responsabilità delle Nazioni Unite e in coordinamento con le istituzioni palestinesi a Gaza.

Netanyahu: “Mai uno Stato palestinese”

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua posizione sul disarmo di Hamas e sul rifiuto di uno Stato palestinese. Durante una riunione di governo, ha dichiarato: “La nostra opposizione a uno Stato palestinese ovunque a ovest del Giordano è ferma e non è cambiata”. Netanyahu ha anche menzionato il piano di Trump per Gaza, sottolineando che la Striscia sarà smilitarizzata e che ci sarà il disarmo di Hamas, sia in modo semplice che complesso.

×