Bangladesh: la condanna a morte per l’ex premier Sheikh Hasina

Marianna Ritini

Novembre 17, 2025

L’ex premier del Bangladesh, Sheikh Hasina, si trova attualmente in esilio in India dopo essere stata condannata a morte per crimini contro l’umanità. La sentenza è stata emessa il 17 novembre 2025 dal Tribunale per i crimini internazionali, in seguito a un controverso processo che si è svolto in contumacia. Le accuse contro di lei sono legate alla sanguinosa repressione di una rivolta studentesca avvenuta nel 2024, durante la quale le Nazioni Unite stimano che fino a 1.400 persone possano essere state uccise.

Il processo e le accuse

Sheikh Hasina, che ha governato il Bangladesh per 15 anni, ha definito il processo un “tribunale farsa”, sottolineando come le procedure legali siano state influenzate da fattori politici. La sua fuga in India nell’agosto del 2024 ha segnato un cambiamento drammatico nella sua carriera politica, che è stata caratterizzata da una forte leadership e da politiche controverse. La condanna è stata trasmessa in diretta televisiva, attirando l’attenzione internazionale e suscitando reazioni da parte di vari gruppi per i diritti umani.

Durante il processo, i pubblici ministeri hanno presentato prove di violenze sistematiche e abusi compiuti dalle forze di sicurezza durante la repressione della rivolta studentesca. Queste violazioni sono state documentate da organizzazioni internazionali, che hanno richiesto un’inchiesta approfondita per garantire giustizia alle vittime. La condanna di Hasina rappresenta un momento cruciale nella storia del Bangladesh, evidenziando le tensioni politiche e sociali che continuano a segnare il paese.

Le reazioni internazionali

La sentenza ha suscitato reazioni contrastanti a livello globale. Mentre alcuni leader politici e organizzazioni per i diritti umani hanno accolto con favore la decisione del tribunale, altri hanno espresso preoccupazione per il rispetto dei diritti legali e per la possibilità di un processo giusto. La comunità internazionale sta monitorando da vicino la situazione, con molte nazioni che chiedono un’azione coordinata per affrontare le violazioni dei diritti umani in Bangladesh.

In India, il governo ha mantenuto una posizione cauta riguardo all’accoglienza di Hasina, consapevole delle implicazioni politiche che la sua presenza potrebbe comportare. La questione dei diritti umani e della giustizia nel Bangladesh è diventata un tema centrale nei rapporti diplomatici tra i due paesi, con l’India che si trova a dover bilanciare le sue relazioni con il vicino Bangladesh e le pressioni internazionali.

La sentenza potrà essere impugnata presso la Corte suprema, e gli avvocati di Hasina stanno preparando una strategia legale per contestare le accuse. La situazione rimane fluida e le prossime settimane saranno decisive per il futuro politico di Sheikh Hasina e per la stabilità del Bangladesh.

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