Papa Leone ha condiviso un pranzo con 1300 persone in difficoltà, tra cui senza tetto e membri della comunità transgender, il 10 dicembre 2025, presso l’Aula Paolo VI in Vaticano. Questo evento si inserisce in una tradizione avviata dal suo predecessore, Papa Francesco, e ha visto la partecipazione di numerosi volontari che hanno contribuito a rendere il momento speciale. Il menù del pranzo includeva piatti come lasagne vegetali, cotoletta con contorno di verdure e il dolce tipico napoletano babà. A rendere l’atmosfera ancora più festosa, una piccola orchestra di Forcella ha suonato il brano “Torna a cantà”, arricchendo l’esperienza con la musica.
Il messaggio di Leone sulla povertà
Durante la messa celebrata in occasione del Giubileo dei poveri, il Pontefice ha lanciato un appello forte e chiaro riguardo alla condizione di povertà che affligge il mondo. “Le povertà che opprimono il nostro mondo sono molteplici,” ha dichiarato Leone, evidenziando non solo le difficoltà economiche ma anche le problematiche morali e spirituali, in particolare quelle che colpiscono i giovani. Ha sottolineato come la solitudine sia un tema ricorrente che attraversa tutte queste forme di povertà, invitando a una riflessione profonda e integrale su come affrontare queste sfide.
Leone ha esortato a sviluppare una cultura dell’attenzione nei confronti degli altri, sottolineando l’importanza di rompere il muro della solitudine. “Dobbiamo essere attenti a ciascuno, ovunque ci troviamo,” ha affermato, evidenziando che questo atteggiamento deve iniziare nelle famiglie e continuare nei luoghi di lavoro e nelle comunità. La sua riflessione si è estesa anche all’ambiente digitale, dove è fondamentale portare un messaggio di tenerezza e solidarietà.
Un appello ai leader mondiali
Il Pontefice non ha risparmiato critiche ai leader mondiali, esortandoli ad ascoltare il grido dei più poveri. “La pace non può esistere senza giustizia,” ha ribadito Leone, sottolineando che i poveri sono una costante fonte di insegnamento per la società. Ha richiamato l’attenzione su come il mito del progresso e del benessere possa facilmente dimenticare le persone più vulnerabili, lasciandole in una condizione di abbandono.
Leone ha anche messo in luce le attuali crisi di guerra che affliggono diverse regioni del mondo, avvertendo che la sensazione di impotenza globale è alimentata da una menzogna. “Credere che le cose non possano cambiare è un errore,” ha affermato, richiamando la comunità cristiana a essere un segno di speranza e salvezza in mezzo ai poveri.
Il ruolo dei volontari nella società
Il Papa ha dedicato un momento per ringraziare i volontari e gli operatori della carità, esprimendo apprezzamento per il loro impegno nel migliorare le condizioni di vita dei più bisognosi. Ha sottolineato che la questione della povertà è centrale nella fede cristiana, affermando che i poveri rappresentano la carne di Cristo e non solo una categoria sociale. “Impegniamoci tutti,” ha esortato Leone, invitando a un’azione collettiva e consapevole per affrontare le sfide legate alla povertà.
Questa giornata ha rappresentato non solo un momento di condivisione, ma anche un forte richiamo all’azione e alla responsabilità sociale, in un contesto in cui la povertà continua a essere una realtà urgente da affrontare.
