Tassa sui redditi elevati: in Italia già presenti Imu, bollo auto e altro

Franco Fogli

Novembre 15, 2025

La Cgia di Mestre ha reso noti i dati relativi alla **pressione fiscale** in **Italia**, stimando un valore del 42,8% per il **2025**. Questo dato si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per l’**evasione fiscale**, che nel **2022** ha raggiunto la cifra allarmante di oltre 102 miliardi di euro. La situazione fiscale italiana, caratterizzata da un sistema complesso e da un dibattito acceso sulla possibile introduzione di una patrimoniale, continua a suscitare discussioni tra esperti e politici.

Le imposte sulla ricchezza in Italia

In **Italia**, le imposte che gravano sulla **ricchezza** esistono già e nel **2024** hanno fruttato all’erario ben 51,2 miliardi di euro. Negli ultimi due decenni, il **gettito fiscale** è aumentato del 74%, nonostante i vari cambi di governo e le diverse politiche fiscali adottate. Questo dato è stato evidenziato dall’**Ufficio studi** della **Cgia**, che ha messo in luce la continua crescita delle entrate fiscali proprio mentre si discute della possibilità di introdurre una nuova tassa patrimoniale.

La principale voce di spesa per i cittadini italiani è rappresentata dall’Imu, imposta applicata sulle **proprietà immobiliari**, che nel **2024** ha generato un gettito di 23 miliardi di euro, corrispondente al 45% del totale delle entrate patrimoniali. Altre fonti di entrate significative includono l’**imposta di bollo**, che ha portato a un incasso di 8,9 miliardi di euro, e il bollo auto, con un costo di 7,5 miliardi di euro per i proprietari di veicoli. L’**imposta di registro**, applicata in caso di compravendita immobiliare o stipula di contratti di affitto, ha contribuito con 6,1 miliardi di euro.

La pressione fiscale e il suo impatto

Nel Documento programmatico di finanza pubblica 2025, il governo prevede una **pressione fiscale** al 42,8%, superiore di 0,3 punti rispetto al **2024** e di 1,1 punti rispetto al **2022**, anno in cui **Giorgia Meloni** è diventata **Presidente del Consiglio**. Questo incremento non implica necessariamente un aumento del carico fiscale per le famiglie, poiché è influenzato da fattori come il taglio del **cuneo fiscale** e l’aumento delle **assunzioni stabili**, che hanno incrementato le entrate tributarie e contributive.

La situazione dell’evasione fiscale

Per quanto riguarda l’evasione fiscale, i dati del **2022** indicano una stima di 102,5 miliardi di euro non dichiarati. L’analisi della **Cgia** mette in evidenza come la propensione all’**evasione** vari da regione a regione. In **Calabria**, ad esempio, la propensione è del 20,9%, corrispondente a 3,1 miliardi di euro di evasione, mentre in **Puglia** si attesta al 18,9% con un mancato gettito di 6,8 miliardi di euro. La **Campania**, con un 18,5%, ha visto un’evasione di 9,4 miliardi di euro.

Tuttavia, in termini assoluti, le regioni più ricche e popolate occupano le prime posizioni nella classifica dell’**evasione**. La **Lombardia**, ad esempio, registra un mancato gettito di 16,7 miliardi di euro, seguita dal **Lazio** con 11,4 miliardi, e dalla **Campania** con 9,4 miliardi. Anche il **Veneto** e l’**Emilia Romagna** contribuiscono significativamente al fenomeno, con entrambi i territori che evidenziano un’evasione di 7,8 miliardi di euro.

La **Cgia** sottolinea che, mentre alcuni continuano a chiedere l’introduzione di una **patrimoniale**, è fondamentale affrontare in modo serio l’**evasione fiscale**, soprattutto nelle aree dove è più diffusa. La razionalizzazione della **spesa pubblica** e il contrasto agli **sprechi** sono considerati passi essenziali per garantire risorse adeguate per la **scuola**, la **sanità** e il **sociale**.

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