Manovra, i sindacati contestano l’emendamento di FdI: “Obbligo di dichiarare adesione a sciopero inaccettabile”

Marianna Ritini

Novembre 15, 2025

Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno espresso la loro netta opposizione a un emendamento proposto da Fratelli d’Italia (Fdi) all’interno della Manovra di bilancio per il 2026. Le organizzazioni sindacali, in una nota congiunta, hanno sottolineato che la misura richiederebbe ai lavoratori di comunicare la propria adesione a uno sciopero con un preavviso di sette giorni, in forma scritta e irrevocabile. Questa disposizione, secondo i sindacati, comprometterebbe il diritto di sciopero garantito dalla Costituzione italiana, creando potenziali discriminazioni e pressioni sui lavoratori.

Le tre sigle sindacali hanno chiesto il “ritiro immediato dell’emendamento”, avvertendo che, se necessario, adotteranno tutte le azioni necessarie per proteggere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nei settori dei trasporti e dei servizi ad essi collegati. “Il sindacato ha sempre avuto un approccio responsabile nei confronti dello sciopero”, hanno affermato, evidenziando che la legge 146/90 e altre normative di settore già garantiscono il rispetto del diritto alla mobilità attraverso la definizione di “servizi minimi”.

Le preoccupazioni sui diritti dei lavoratori

I rappresentanti sindacali hanno messo in evidenza che l’introduzione di questo nuovo obbligo di preavviso è sia inutile che dannosa. Hanno sottolineato che i problemi legati alla mobilità in Italia non possono essere risolti limitando il diritto di sciopero, ma richiedono interventi costruttivi e migliorativi. “È fondamentale investire nelle infrastrutture e nella forza lavoro, oltre a rimuovere le cause di conflitto che derivano dal mancato rispetto dei contratti collettivi di lavoro e dal ritardo nei pagamenti delle retribuzioni“, hanno dichiarato.

Inoltre, le organizzazioni sindacali hanno messo in luce le inefficienze croniche di alcune aziende, che influenzano negativamente la qualità del servizio pubblico offerto agli utenti. Hanno anche evidenziato come l’aumento delle aggressioni e delle violenze nei confronti degli operatori della mobilità e degli utenti sia un altro fattore che contribuisce all’escalation delle proclamazioni di sciopero. Secondo i sindacati, limitare ulteriormente un diritto costituzionale già compromesso non rappresenta la soluzione per affrontare le criticità del settore.

Riflessioni sulle relazioni industriali

Le sigle sindacali hanno messo in evidenza che un approccio costruttivo è essenziale per migliorare le relazioni industriali. “Comprimere ulteriormente l’esercizio di un diritto già fortemente limitato non è il modo giusto per garantire una mobilità di qualità”, hanno affermato. Le organizzazioni hanno ribadito l’importanza di affrontare le inefficienze aziendali e di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori, sottolineando che solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo si possono trovare soluzioni efficaci e durature.

Con questa posizione, Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti si pongono come difensori dei diritti dei lavoratori, richiedendo un intervento immediato da parte del governo per riconsiderare l’emendamento proposto e per garantire che il diritto di sciopero non venga ulteriormente compromesso. A fronte delle sfide attuali, i sindacati chiedono un impegno concreto per migliorare le condizioni di lavoro e la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

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