Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si prepara a votare lunedì 17 novembre 2025 su una bozza di risoluzione presentata dagli Stati Uniti, finalizzata ad autorizzare l’invio di una forza internazionale di stabilizzazione in Gaza. La notizia è stata confermata da fonti diplomatiche, che evidenziano l’importanza di questo passo in un contesto di crescente tensione nella regione.
La proposta, che è parte del piano dell’ex presidente Donald Trump per Gaza, prevede un mandato che si estenderebbe fino alla fine di dicembre 2027. Il piano include la creazione di un comitato per la pace che sarà presieduto dal presidente degli Stati Uniti. La risoluzione mira a supportare il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, cercando di stabilire una soluzione duratura per il conflitto.
Nella settimana precedente, gli Stati Uniti hanno avviato negoziati all’interno del Consiglio di sicurezza, composto da 15 membri, per discutere il testo della risoluzione. Diversi paesi arabi e a maggioranza musulmana, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, hanno espresso il loro sostegno per un’adozione rapida della risoluzione, sottolineando la necessità di un intervento internazionale per garantire la stabilità nella regione.
La contro-risoluzione russa
Parallelamente, la Russia ha presentato una propria bozza di risoluzione all’Onu, che si oppone a quella americana. Secondo quanto riportato da Reuters, la missione russa ha comunicato ai membri del Consiglio di sicurezza che la sua proposta è una controproposta ispirata alla bozza statunitense. L’obiettivo dichiarato è quello di fornire un approccio equilibrato e unito per raggiungere una cessazione sostenibile delle ostilità in Gaza.
I media israeliani hanno rivelato che il testo russo mira a creare un consenso tra le varie nazioni coinvolte, puntando a una soluzione diplomatica che possa soddisfare le esigenze di tutti i soggetti interessati. La Russia, attraverso questa iniziativa, intende posizionarsi come un attore chiave nella risoluzione della crisi, cercando di mediare tra le diverse posizioni presenti nel Consiglio di sicurezza.
La situazione rimane tesa e complessa, con le due proposte che riflettono le diverse visioni e strategie delle potenze mondiali nel tentativo di affrontare le problematiche legate al conflitto israelo-palestinese. Con il voto previsto per lunedì, il mondo attende di vedere quale direzione prenderà la comunità internazionale in questo delicato contesto geopolitico.
