Nell’affascinante contesto delle Atp Finals che si svolgono a Torino, il 15 novembre 2025, il ruolo dei raccattapalle emerge come fondamentale per il successo di questo prestigioso torneo. Questi giovani, che si muovono tra le rigide regole del tennis e l’eccitazione di assistere ai match dei campioni, vivono un’esperienza unica che va oltre il semplice supporto ai giocatori.
Il mondo dei raccattapalle all’Inalpi arena
All’interno della Inalpi Arena, i raccattapalle trovano momenti di svago tra una partita e l’altra. Giocano a carte, come a scopa o briscola, per alleviare la tensione accumulata. Questi ragazzi, che si trovano a pochi passi da leggende del tennis come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, devono mantenere alta la concentrazione, poiché ogni dettaglio conta in un evento di tale portata. La loro presenza è essenziale per garantire il corretto svolgimento delle partite, poiché passano palline e asciugamani ai giocatori, contribuendo a creare un’atmosfera di professionalità e efficienza.
L’incontro con alcuni di questi giovani raccattapalle rivela la loro passione per il tennis. Ludovico Massa, un torinese di 18 anni, racconta la sua terza esperienza alle Atp Finals: “Essere qui è sempre emozionante. Vedere i migliori giocatori del mondo da vicino è un’opportunità rara”. La sua collega Allegra Spinelli, di 19 anni, condivide lo stesso entusiasmo: “Ogni anno è come se fosse la prima volta. La sensazione di essere così vicini a questi atleti è indescrivibile”.
Formazione e organizzazione per un evento di alto livello
Allegra spiega che la preparazione per le Atp Finals è meticolosa. Prima dell’inizio del torneo, i raccattapalle partecipano a sessioni di formazione che includono simulazioni di situazioni di gioco. “Facciamo prove di tie-break e mini-partite. Siamo un gruppo di 80, ma solo 40 di noi saranno selezionati per lavorare durante il torneo”, precisa. La loro giornata è organizzata in turni: i raccattapalle del mattino devono arrivare intorno alle 10:30, mentre quelli del pomeriggio si presentano verso le 17. La loro presenza è richiesta anche durante gli allenamenti sui campi principali, come il Centrale e il Sebastopoli, il secondo campo dell’impianto.
Storie e aneddoti dai raccattapalle
Le esperienze personali di Ludovico e Allegra sono ricche di aneddoti. Ludovico, con i suoi capelli rossi e disordinati, è spesso scambiato per il sosia di Sinner. “È successo più volte, anche membri dello staff di Jannik me lo hanno detto”, racconta divertito. Tuttavia, non mancano anche momenti di tensione, come quando Alcaraz, visibilmente frustrato per un errore, ha chiesto un asciugamano a Ludovico con un’espressione intensa, sottolineando la pressione che i giocatori affrontano.
Allegra, dal canto suo, ha vissuto un episodio particolare durante un match di doppio. “Ho dovuto sistemare il campo dopo che uno dei giocatori ha lanciato una bottiglia d’acqua a terra. È stato un momento di grande adrenalina, ma anche di collaborazione, poiché il giocatore ci ha aiutato a rimettere tutto in ordine”. Queste esperienze rimarranno per sempre impresse nella memoria di questi ragazzi, che vivono il tennis con passione e dedizione. Alla fine della giornata, riescono persino a portare a casa alcune palline, un piccolo privilegio che rende la loro avventura ancora più speciale.
