Caso Garlasco, la Procura di Brescia risponde agli attacchi della difesa di Venditti

Marianna Ritini

Novembre 15, 2025

Il clima si fa teso tra la Procura di Brescia e l’avvocato Domenico Aiello, legale dell’ex magistrato Mario Venditti, attualmente sotto inchiesta per corruzione in atti giudiziari. L’indagine riguarda l’archiviazione richiesta nel 2017 per Andrea Sempio, il quale è nuovamente sotto indagine per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco.

La controversia è esplosa in seguito all’assenza della Procura all’udienza di venerdì 14 novembre 2025, tenutasi presso il Tribunale del Riesame, dove si trattava il sequestro dei dispositivi informatici ordinato dal procuratore capo Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola nei confronti di Venditti. L’avvocato Aiello ha espresso forti critiche riguardo a questa mancanza, sottolineando l’importanza della presenza della Procura in un caso di tale rilevanza.

La posizione della Procura di Brescia

In una nota ufficiale, il procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli, insieme al procuratore capo Francesco Prete, ha risposto alle affermazioni dell’avvocato Aiello. Hanno dichiarato che le critiche mosse dall’avvocato rappresentano un tentativo di deviare l’attenzione da un’indagine di grande importanza mediatica. I due magistrati hanno sottolineato l’importanza del riserbo nella conduzione delle indagini, evidenziando come le esternazioni non autorizzate possano compromettere la presunzione di innocenza degli indagati. Hanno inoltre ricordato che il pubblico ministero ha l’obbligo di mantenere la discrezione e il rispetto per il contraddittore, elementi fondamentali nel rispetto del processo.

Rispoli e Prete hanno chiarito che il magistrato non può esternare opinioni sulle indagini in corso e che la condotta di tutte le parti coinvolte deve essere guidata da lealtà e rispetto reciproco. Questo richiamo alla professionalità mira a mantenere l’integrità del processo penale, evitando che la questione si sposti su terreni impropri.

La reazione dell’avvocato Aiello

Domenico Aiello ha risposto alle dichiarazioni della Procura, affermando di condividere le loro parole ma sottolineando che la situazione deve essere contestualizzata. Ha ribadito che, mentre i difensori hanno il dovere di prepararsi e rimanere ancorati ai fatti, anche i pubblici ministeri dovrebbero rispettare gli stessi principi di lealtà e riserbo. L’avvocato ha sottolineato che la sua dichiarazione alla stampa è stata motivata dalla necessità di evidenziare l’assenza della Procura, che avrebbe dovuto accompagnare il deposito di documenti da parte degli ex avvocati di Sempio con delle scuse.

Aiello ha menzionato indiscrezioni riguardanti presunti pagamenti in nero da parte degli ex legali di Sempio, elementi che potrebbero minare la credibilità delle accuse contro Venditti. L’avvocato ha espresso preoccupazione per il modo in cui la reputazione del suo assistito sia stata compromessa, affermando che la sua carriera di 44 anni senza macchia è stata distrutta da affermazioni diffuse a reti unificate prima ancora che avesse la possibilità di difendersi.

Aiello ha concluso il suo intervento esprimendo la necessità di una maggiore sensibilità da parte della Procura, auspicando che in futuro si possa dimostrare un senso di responsabilità e rispetto nei confronti della giurisdizione e della persona coinvolta.

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