Caso Epstein: Trump si difende affermando di avere pessimi rapporti con lui

Lorenzo Di Bari

Novembre 15, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affrontato le recenti accuse riguardanti le email di Jeffrey Epstein, il noto finanziere coinvolto in scandali di abusi sessuali. Durante un volo a bordo dell’Air Force One, mentre si dirigeva verso la sua residenza in Florida, Trump ha dichiarato di non avere alcuna conoscenza delle comunicazioni emerse, sottolineando che i suoi rapporti con Epstein sono stati pessimi per anni. “Non ne so nulla. Altrimenti, l’avrei detto molto tempo fa”, ha affermato il presidente.

Trump ha aggiunto che è fondamentale indagare sul coinvolgimento di Epstein con altre figure pubbliche, in particolare Bill Clinton, e con istituzioni come J.P. Morgan Chase. Le email recentemente pubblicate hanno riacceso l’attenzione sul caso Epstein, rivelando che Trump era a conoscenza delle ragazze vittime di abusi.

La difesa di Trump

Nella giornata precedente, Trump aveva già respinto le accuse tramite un post sul suo profilo di Truth Social. In questo messaggio, ha accusato i Democratici di cercare di rilanciare la “bufala Epstein” per distogliere l’attenzione dalle loro politiche inefficaci e dalle difficoltà interne, come il recente shutdown che ha colpito il loro partito. “Alcuni repubblicani deboli sono caduti nelle loro grinfie perché ingenui e poco risoluti. Epstein era un democratico ed è un problema dei democratici, non dei repubblicani!”, ha scritto Trump, esortando i suoi sostenitori a rivolgere domande su Epstein a Clinton e ad altri esponenti democratici.

Inoltre, il presidente ha annunciato l’intenzione di richiedere un’indagine approfondita sui legami di Epstein con figure di spicco, promettendo di coinvolgere la procuratrice generale Pam Bondi e l’FBI per fare luce su questi rapporti. “Tutte le frecce puntano ai Democratici”, ha concluso Trump, sostenendo che molti di loro hanno trascorso gran parte della loro vita in contatto con Epstein.

Bondi affida indagine a procuratore di New York

Poche ore dopo le dichiarazioni di Trump, la ministra della Giustizia, Pam Bondi, ha incaricato il procuratore federale di Manhattan, Jay Clayton, di condurre un’indagine “con urgenza e integrità” sui presunti legami tra Epstein e Bill Clinton, oltre ad altri nomi emersi nelle email. Bondi ha ringraziato Trump per la sua sollecitazione e ha sottolineato la competenza di Clayton, promettendo che il Dipartimento di Giustizia affronterà la questione con la massima serietà.

Nel suo messaggio, Bondi ha confermato che il procuratore Clayton è uno dei più capaci e fidati del Paese, e ha assicurato che l’indagine sarà condotta con la massima attenzione per fornire risposte chiare agli americani.

Pressing Trump per bloccare pubblicazione file

Nel frattempo, Trump ha avviato una campagna di pressione sui deputati repubblicani, che sembrano intenzionati a votare con i Democratici per approvare una mozione che richiede la pubblicazione di tutti i documenti del Dipartimento di Giustizia relativi a Epstein. Le trattative con questi rappresentanti si sono intensificate dopo che Mike Johnson ha programmato la votazione per la prossima settimana, una decisione che ha cercato di evitare per mesi.

La situazione si fa sempre più tesa, con Trump che cerca di mantenere il controllo sulla narrazione e di distogliere l’attenzione dalle accuse che lo coinvolgono direttamente, puntando il dito verso i suoi avversari politici.

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