Studenti in protesta: cortei in 50 città, fantoccio di Meloni a Roma e flashmob a Milano

Marianna Ritini

Novembre 14, 2025

Il 14 novembre 2025, studenti di oltre cinquanta città italiane hanno partecipato a una giornata di sciopero, esprimendo il loro dissenso attraverso manifestazioni che hanno preso piede in tutto il paese. Le proteste, che si sono svolte da Roma a Milano, hanno avuto come tema centrale la richiesta di una “scuola del futuro”, contestando l’attuale sistema educativo definito da alcuni come “scuola del genocidio”. Gli studenti hanno anche chiesto un maggiore impegno per la giustizia climatica, sottolineando l’importanza di investimenti significativi per la salvaguardia dell’ambiente.

Le rivendicazioni degli studenti

La giornata di mobilitazione ha visto la partecipazione di migliaia di ragazzi, uniti sotto lo slogan “Un’altra scuola, un altro mondo è possibile”. Le rivendicazioni si sono concentrate su sei temi principali che riflettono le difficoltà quotidiane affrontate dagli studenti. Tra questi, la didattica e la valutazione, il diritto allo studio, l’edilizia scolastica, la rappresentanza studentesca, il transfemminismo e il benessere psicologico. Questi punti evidenziano la necessità di un cambiamento radicale nel sistema educativo, che molti percepiscono come inadeguato e obsoleto.

Le manifestazioni hanno incluso cortei e flashmob, con studenti che hanno portato cartelli e striscioni per attirare l’attenzione su queste problematiche. A Roma, si è registrato un particolare simbolismo con la presenza di un fantoccio che rappresentava la Premier Giorgia Meloni, utilizzato per esprimere il malcontento verso le politiche governative in materia di istruzione e ambiente. A Milano, i partecipanti hanno organizzato un flashmob, creando un momento di riflessione collettiva.

Il contesto delle manifestazioni

Il movimento studentesco ha preso piede in un periodo in cui le questioni legate all’istruzione e all’ambiente sono diventate sempre più urgenti. Gli studenti, spesso in prima linea nelle battaglie per il clima, hanno deciso di unire le forze per affrontare quella che considerano una crisi educativa. Le richieste avanzate durante le manifestazioni di oggi riflettono un desiderio di un’istruzione più inclusiva e sostenibile, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro.

La partecipazione massiccia a queste manifestazioni dimostra un crescente senso di responsabilità tra i giovani, che non si limitano più a subire passivamente le decisioni politiche, ma si fanno portavoce delle proprie esigenze e aspirazioni. Le manifestazioni di oggi sono quindi non solo un atto di protesta, ma anche un appello a un cambiamento concreto, che possa garantire un futuro migliore per le prossime generazioni.

Le manifestazioni si sono concluse con la promessa di continuare a lottare per i diritti degli studenti e per una scuola che risponda alle reali esigenze della società contemporanea. Questo evento segna un momento cruciale per il movimento studentesco italiano, che si prepara a continuare la sua battaglia per un’istruzione equa e giusta.

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