Manovra: introdotta la tassa agevolata sull’oro, da monete a lingotti

Marianna Ritini

Novembre 14, 2025

La presentazione degli emendamenti alla manovra 2026 si avvicina, con scadenza fissata per le 10 del 14 novembre 2025 presso la commissione Bilancio al Senato. Tra le proposte di modifica emergono temi cruciali come il fisco, gli affitti brevi, la sanità e la gestione dei pacchi postali. La varietà delle proposte suggerisce un’attenzione particolare da parte dei partiti, che stanno definendo gli ultimi dettagli prima della presentazione ufficiale.

Emendamenti e tassazione sull’oro

Un aspetto notevole tra le modifiche proposte è la possibilità di introdurre una tassazione agevolata sull’oro da investimento. Questa misura prevede un’aliquota ridotta del 12,5% rispetto all’attuale 26% per coloro che sceglieranno di rivalutare il proprio oro entro il 30 giugno 2026. Se il 10% degli investitori potenziali decidesse di aderire, si stima che lo Stato potrebbe incassare fino a 2 miliardi di euro. Le proposte non si limitano a questo, poiché si prevede anche l’estensione della ‘Rottamazione 5’ per gli accertamenti in corso, sostenuta dalla Lega, e interventi significativi nel settore delle pensioni.

Sul fronte imprenditoriale, si anticipano migliorie al programma Transizione 5.0, con l’obiettivo di semplificare la burocrazia che ha ostacolato le adesioni alla precedente edizione del piano. Inoltre, si sta considerando l’introduzione di una ‘mini-tassa’ sui pacchi provenienti da paesi extra-Ue, con un limite di 150 euro, per contrastare l’afflusso del fast fashion cinese.

Proposte di Forza Italia

Forza Italia si prepara a presentare emendamenti significativi, tra cui la cancellazione dell’aumento della tassa sugli affitti brevi, che dovrebbe passare dal 10% al 26%. Inoltre, si opporrà all’aumento della tassa sui dividendi per le società con partecipazioni inferiori al 10% e alla limitazione delle compensazioni dei crediti. I senatori di Forza Italia intendono discutere anche questioni legate alla previdenza, come la perequazione previdenziale e le assunzioni nelle forze di polizia, nell’editoria e nella sanità.

Le proposte dell’opposizione

L’opposizione non rimarrà a guardare, con emendamenti che si concentreranno su settori chiave come la sanità, le famiglie, l’industria e i salari. Tra le questioni sollevate, spicca il tema del salario minimo, che ritorna al centro del dibattito politico. Le modifiche dovranno essere effettuate mantenendo i saldi invariati, il che implica che ogni nuova proposta dovrà essere finanziata attraverso la dote di 100 milioni destinata alle modifiche parlamentari, oppure tramite riduzioni di spesa o flessibilità nell’utilizzo dei sussidi.

Per quanto riguarda i tempi, la maggioranza mira a iniziare il voto in commissione al Senato il 3 dicembre, con l’obiettivo di portare il ddl in Aula a Palazzo Madama il 15 dicembre e completare l’iter di approvazione alla Camera prima delle festività natalizie. Si sta valutando l’ipotesi di un maxi-emendamento che includa le modifiche condivise, sul quale potrebbe essere posta la fiducia, per accelerare il processo legislativo.

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