La Fondazione Ananke ha recentemente rivelato dati allarmanti riguardo ai disturbi alimentari in Italia, con un focus particolare sul fenomeno del binge eating. Questo disturbo, che colpisce oltre 600mila persone nel Paese, è emerso come una grave problematica, spesso sottovalutata, che può portare a conseguenze fisiche e psicologiche significative. La storia di una giovane donna, identificata con il nome di fantasia Sara, illustra perfettamente il percorso doloroso che molti affrontano.
La vicenda di Sara e il congresso Siridap
La vicenda di Sara è stata portata alla luce in occasione del settimo congresso nazionale della Società italiana di Riabilitazione interdisciplinare disturbi alimentari e del peso (Siridap), che si tiene a Varese dal 14 al 15 novembre 2025. Sara, 27 anni, ha raccontato come, dopo anni di tentativi falliti di controllare il proprio peso attraverso diete, si sia rivolta al centro Villa Miralago, un’eccellenza nel trattamento dei disturbi alimentari convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Qui ha compreso che il suo problema non era legato alla mancanza di autocontrollo, ma piuttosto a un profondo disagio emotivo che cercava di anestetizzare attraverso il cibo.
La crescita del binge eating e le sue complicazioni
Durante il congresso, esperti del settore hanno sottolineato che il binge eating è in forte crescita e rappresenta già più del 20% dei casi di disturbi alimentari diagnosticati. Gli specialisti hanno avvertito che questo disturbo, spesso associato all’obesità , può comportare gravi complicazioni fisiche, rendendo cruciale una diagnosi precoce per garantire l’efficacia delle terapie e prevenire ulteriori patologie legate all’eccesso di peso.
L’alimentazione compulsiva supera anoressia e bulimia
La psichiatra Laura Dalla Ragione, membro del Direttivo Siridap, ha evidenziato come il binge eating abbia ormai superato per frequenza i disturbi di anoressia e bulimia. Questa condizione è spesso radicata in un disagio psicologico profondo e richiede un approccio terapeutico integrato per essere affrontata efficacemente. A differenza dell’obesità causata da fattori metabolici, il binge eating è influenzato da elementi psicologici e relazionali, e può portare a malattie cardiovascolari, ipertensione e depressione.
Statistiche e necessità di intervento multidisciplinare
Le statistiche fornite dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità indicano un aumento costante dei casi di binge eating, evidenziando la necessità di affrontare il problema non solo da un punto di vista educativo, ma anche terapeutico. Eugenia Dozio, responsabile dell’area Nutrizione di Villa Miralago, ha sottolineato che l’intervento deve essere multidisciplinare, piuttosto che limitato a semplici prescrizioni alimentari.
Riconoscimento del binge eating come patologia cronica
La crescente richiesta di cure ha riacceso il dibattito sulla necessità di riconoscere il binge eating come una patologia cronica all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), accanto all’obesità , già classificata come malattia cronica dalla recente Legge Pella. Alberto Pozzoli, presidente della Fondazione Ananke, ha confermato l’impegno di Villa Miralago nel trattamento di queste patologie e ha evidenziato come il congresso Siridap possa fungere da piattaforma per il confronto tra clinici e istituzioni, contribuendo a dare visibilità a una sofferenza spesso invisibile.
La storia di Sara rappresenta un esempio di come la consapevolezza e la diagnosi precoce possano portare a un cambiamento significativo nella vita di chi soffre di disturbi alimentari. La sua esperienza dimostra che affrontare il dolore emotivo è fondamentale per superare le difficoltà legate al cibo.
