Con ‘Itadakimasu’ gli anime diventano vere e proprie esperienze gastronomiche

Franco Fogli

Novembre 14, 2025

Milano si appresta a ospitare Itadakimasu, un’esposizione immersiva che, dopo il trionfo a Genova, porta i piatti iconici degli anime giapponesi a diventare esperienze sensoriali da vivere. Dal 15 novembre 2025 al 6 aprile 2026, lo Spazio Varesina 204 si trasformerà in un percorso espositivo innovativo, ricco di sculture, video-ricette e installazioni interattive che uniscono la tradizione culinaria giapponese all’immaginazione degli anime.

La mostra è ideata e realizzata da Vertigo Syndrome, con la curatela del noto food influencer Sam Nazionale e della scrittrice Silvia Casini. Il progetto gode del patrocinio del Municipio 8 di Milano, del Consolato Generale del Giappone a Milano e di Airg – Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi. L’intento è quello di esplorare come il cibo negli anime diventi un linguaggio capace di esprimere emozioni, relazioni e momenti di condivisione.

Un viaggio sensoriale tra storia e cultura

Itadakimasu si sviluppa attraverso nove sale scenografiche che offrono ai visitatori un’esperienza sensoriale unica, unendo storia, cultura e gusto. L’esposizione include 16 video-ricette originali, 38 sculture realizzate con la tecnica giapponese dello shokuhin sampuru, 14 stampe ukiyo-e, 22 poster dedicati allo Studio Ghibli, 37 poster di anime, 4 cartonati e le illustrazioni di Loputyn e Blackbanshee, insieme a contenuti interattivi e un bookshop tematico ricco di spunti. Ogni elemento è pensato per immergere il pubblico nel vibrante mondo della cucina giapponese degli anime, dove sapori, profumi e storie affascinano generazioni di appassionati.

Ogni sala racconta il cibo come un rituale, una memoria e un momento di condivisione. Un ramen fumante, un onigiri avvolto nell’alga o un bentō colorato evocano emozioni e stimolano l’appetito. Gli anime, infatti, utilizzano il cibo come strumento narrativo, capace di creare legami tra i personaggi e trasmettere sensazioni universali, dal calore di una casa al festeggiamento di un evento speciale.

Le sale tematiche e le esperienze culinarie

La mostra si apre con il Santuario di Inari, un’introduzione sacra e suggestiva. Qui, i visitatori possono incontrare Inari, divinità del raccolto e della prosperità, e fare offerte simboliche tra doni preziosi. Le volpi, considerate messaggere divine, guidano il pubblico nella scoperta della storia gastronomica del Giappone, dalla tradizione del washoku ai piatti occidentali reinterpretati nello yōshoku durante l’Epoca Meiji. Questo momento rituale rappresenta un atto di gratitudine verso il cibo e la vita.

La sala Hanami celebra la fioritura dei ciliegi, offrendo un’esperienza magica con giochi di luce e ombre delicate. I visitatori possono simulare un pic-nic sotto i ciliegi, immergendosi in un’atmosfera che celebra l’armonia della natura e il legame con le generazioni passate.

La Sala dei bentō esplora il rito quotidiano del pranzo giapponese, mostrando come ogni ingrediente venga scelto e disposto con attenzione. Varianti ispirate a cartoni animati come Il mio vicino Totoro e Suzume sono presentate insieme a tutorial pratici per la creazione di onigiri e altri piatti tipici, rivelando i segreti delle mamme giapponesi per trasformare anche un semplice piatto in un capolavoro.

La Sala Rāmen ricrea un autentico bar giapponese, con postazioni individuali che offrono un’esperienza intima. Qui, il rāmen, pur essendo originario della Cina, è diventato uno dei simboli della cultura giapponese, anche grazie alla sua presenza negli anime, come Naruto. La sala presenta oltre duecento varianti di questo piatto, frutto delle diverse cucine regionali e delle stagioni.

Un’esperienza culinaria e culturale unica

Il Banchetto dei Kami, ispirato a La città incantata, celebra il cibo come rito e simbolo. Un tavolo centrale espone piatti tradizionali, ognuno con un significato simbolico, realizzati con la tecnica dello shokuhin sampuru, permettendo ai visitatori di apprezzare colori e dettagli da vicino.

Nella sala dedicata ai Matsuri, l’estate giapponese prende vita con bancarelle di street food, come takoyaki e taiyaki. I visitatori possono scrivere un Tanzaku, esprimendo un desiderio su carta colorata, da appendere al bambù in occasione del festival di Tanabata.

Il Cafè ricrea l’atmosfera dei locali kawaii giapponesi, offrendo dolci, bevande colorate e gadget ispirati ad anime come Sailor Moon. Questa sala unisce estetica e creatività culinaria, offrendo un’esperienza di divertimento.

Infine, la sala dedicata al Natale giapponese esplora come le festività occidentali siano reinterpretate in Giappone, con simboli come il Kentucky Fried Chicken e la Christmas Cake che diventano parte della tradizione anche negli anime.

La mostra, curata da Samuele Nazionale e Silvia Casini, offre un’esperienza immersiva che unisce passione per la cucina giapponese e cultura pop. Vertigo Syndrome, promotori di Itadakimasu, ambiscono a trasformare l’esperienza espositiva tradizionale, coinvolgendo anche coloro che solitamente non si avvicinano a questo tipo di eventi. Laboratori e attività didattiche saranno organizzati per arricchire ulteriormente il percorso, con un occhio di riguardo verso le famiglie e i più piccoli.

Itadakimasu rappresenta un viaggio nel cuore della cucina giapponese, dove l’animazione diventa un ponte tra cultura, gusto e immaginazione, trasformando ogni piatto in un’esperienza da vivere e ricordare.

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