Il dibattito politico italiano si infiamma con le recenti dichiarazioni di Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio, che ha espresso preoccupazione per il futuro del centrosinistra. Durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 14 novembre 2025, Prodi ha messo in guardia il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, sull’importanza di definire chiaramente il proprio ruolo all’interno di una coalizione ampia. Il commento ha suscitato la pronta reazione di Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione Comunista, che ha risposto in diretta a L’Aria che Tira, sottolineando le sue critiche nei confronti di Prodi.
Il commento di Prodi
Prodi ha parlato della necessità di un’alleanza coesa nel centrosinistra, avvertendo che “nella mente di Conte non è ancora definito quello che lui pensa sia il suo ruolo”. L’ex Premier ha aggiunto che, nel caso in cui il centrosinistra dovesse prevalere nelle prossime politiche, sarebbe fondamentale evitare che Conte sviluppi quella che ha definito “bertinottite”, un termine che suggerisce una fissazione o un’ossessione per Bertinotti stesso. Prodi ha sottolineato che, affinché la coalizione possa funzionare, è necessario un modello chiaro e un programma in grado di attrarre un pubblico più ampio rispetto a quello attuale. La sua analisi si concentra sull’importanza della leadership e sulla necessità di riconoscere i meriti reciproci tra i leader, in particolare tra Elly Schlein e Conte.
La reazione di Bertinotti
Fausto Bertinotti ha risposto alle affermazioni di Prodi nel programma L’Aria che Tira, definendo la “bertinottite” come un’ossessione ingiustificata. In merito alla caduta del governo Prodi, Bertinotti ha notato che, sebbene il suo partito abbia avuto un ruolo significativo, non è lui a portare rancore. Ha anche menzionato i rapporti di Prodi con gli Stati Uniti, suggerendo che sarebbe più utile per lui concentrarsi su esempi di successo, come quello di Mamdani, piuttosto che temere il suo passato. Bertinotti ha messo in evidenza la distinzione tra le due sinistre, quella di Prodi e quella movimentista di Rifondazione, sottolineando come la sua formazione politica sia stata cruciale per la vittoria contro Berlusconi.
Bertinotti ha concluso la sua risposta evidenziando una crescente divergenza tra le due correnti della sinistra, sostenendo che la cultura politica di Prodi è stata influenzata da una logica di compatibilità con il mercato, che ha portato a conseguenze negative per i salari e la crisi sociale in Europa. La sua critica si è concentrata su come questa visione abbia contribuito a una politica che, a suo avviso, ha fallito nel rispondere alle esigenze della società.
