Venezuela: le basi militari e le raffinerie di coca come obiettivi Usa

Marianna Ritini

Novembre 13, 2025

Il 13 novembre 2025, il Washington Post ha riportato che l’Esercito del Venezuela, sotto la guida del presidente Nicolás Maduro, è in grado di affrontare una possibile invasione terrestre da parte degli Stati Uniti. Secondo ex funzionari militari e analisti della difesa, le forze armate venezuelane, sebbene abbiano subito un processo di “atrofizzazione” negli ultimi anni, mantengono strumenti e capacità sufficienti per difendere il territorio nazionale.

Obiettivi strategici degli Stati Uniti

Nel caso di un attacco, l’Amministrazione americana potrebbe focalizzarsi su una serie di obiettivi strategici, tra cui basi militari, laboratori di raffinazione della cocaina e piste di atterraggio clandestine. Questi punti sono stati identificati come cruciali per il traffico di stupefacenti e per le operazioni militari in Venezuela. L’ammiraglio in pensione Jim Stavridis ha comunicato che gli Stati Uniti potrebbero optare per “attacchi cinetici di precisione” contro le infrastrutture legate al narcotraffico, nonché contro le capacità militari del paese. Tuttavia, la possibilità di un’invasione terrestre rimane controversa, poiché le forze venezuelane potrebbero rispondere con una resistenza significativa.

Stavridis ha inoltre sottolineato che l’intento degli Stati Uniti è di far percepire a Maduro che il suo regime è in pericolo. Per raggiungere questo obiettivo, saranno necessari attacchi mirati contro le infrastrutture vitali del Venezuela. L’ammiraglio ha menzionato che Maduro potrebbe cercare di mettersi al riparo in seguito a tali attacchi, lasciando aperta la possibilità di un’operazione mirata per catturare o eliminare il presidente venezuelano. Tuttavia, tale azione comporterebbe rischi considerevoli.

Possibili scenari di attacco

La strategia di attacco statunitense, come delineato da Stavridis, potrebbe iniziare con attacchi a aeroporti e porti marittimi, considerati come hub per il traffico di droga. Il confine tra Venezuela e Colombia rappresenta un altro punto cruciale, poiché da lì proviene una porzione significativa della cocaina. Un ex agente della DEA ha suggerito che le forze statunitensi potrebbero anche colpire piste di atterraggio clandestine nello stato di Apure, dove i trafficanti nascondono la cocaina in attesa di carico.

Altre aree di interesse includono la regione di Catatumbo, che ha visto un aumento del traffico aereo a causa delle operazioni statunitensi contro le navi cariche di droga. Anche nello stato di Sucre, sono stati segnalati grandi depositi di sostanze stupefacenti. Distruggere queste forniture potrebbe indebolire il potere economico dei funzionari militari e politici corrotti, rendendo più difficile per il regime di Maduro mantenere il controllo.

In caso di un attacco diretto alle forze di sicurezza di Maduro, l’esercito statunitense potrebbe anche prendere di mira l’agenzia di controspionaggio militare venezuelana, aumentando ulteriormente la complessità di una potenziale operazione militare.

La situazione si evolve rapidamente, e gli sviluppi futuri potrebbero avere ripercussioni significative sia per il Venezuela che per le relazioni internazionali.

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