Un nuovo capitolo si apre nel panorama politico ucraino, segnato da importanti dimissioni nel governo. Il presidente Volodymyr Zelensky ha richiesto le dimissioni dei titolari dei ministeri della Giustizia e dell’Energia, a seguito di un grave scandalo di corruzione che ha gettato un’ombra sul settore energetico del Paese. Tra i nomi coinvolti, spicca Timur Mindich, un collaboratore di Zelensky, che ha abbandonato l’Ucraina poco prima che emergessero le accuse.
Il 13 novembre 2025, alle 00:10, la premier Yulia Svyrydenko ha confermato su Telegram che i ministri hanno presentato le loro dimissioni in conformità con le normative vigenti. Le dimissioni riguardano il ministro della Giustizia, Herman Galushchenko, e la ministra dell’Energia, Svitlana Gryntchuk, la cui sostituzione dovrà essere approvata dal Parlamento. Questo sviluppo arriva in un momento critico per l’Ucraina, che sta affrontando non solo interruzioni di corrente ma anche attacchi russi e perdite significative.
Il caso di corruzione si concentra principalmente su Galushchenko, il quale, durante il suo mandato come ministro dell’Energia, è accusato di aver partecipato a un sistema di tangenti. Mindich, che ha lasciato il Paese prima dell’esplosione dello scandalo, è ritenuto un attore chiave nella vicenda. Il presidente Zelensky ha espresso la sua indignazione, dichiarando che è inaccettabile che esistano stratagemmi nel settore energetico in un periodo così difficile per l’Ucraina.
La ministra Gryntchuk non è ufficialmente coinvolta nell’indagine, ma secondo fonti locali è considerata una figura di fiducia del suo predecessore. Queste dimissioni segnano un punto di svolta nella lotta del governo contro la corruzione, un tema di crescente importanza per la stabilità politica ed economica del Paese.
Le indagini e le operazioni anticorruzione
Le autorità ucraine hanno intensificato le loro indagini sul fenomeno della corruzione, portando alla luce un vasto sistema di tangenti che coinvolge circa 100 milioni di dollari (circa 86 milioni di euro). Questo sistema, che ha come fulcro la società statale Energoatom, è stato attribuito a Mindich e ha visto la partecipazione attiva di Galushchenko durante la sua gestione ministeriale.
Domenica scorsa, le autorità anticorruzione hanno rilasciato un comunicato stampa in cui annunciano di aver smantellato un’organizzazione criminale di alto livello operante nei settori dell’energia e della difesa. L’Agenzia Nazionale Anticorruzione (Nabu) ha evidenziato che l’operazione, denominata Midas, è stata condotta dopo un’indagine durata 15 mesi in collaborazione con la Procura Speciale Anticorruzione (Sap). Le indagini hanno prodotto migliaia di ore di registrazioni audio, che rappresentano prove concrete delle attività illecite.
Nabu ha anche reso noto che Energoatom ha manifestato la volontà di collaborare con le autorità , pur non commentando le accuse di corruzione. Inoltre, è emerso che l’Ufficio Nazionale Anticorruzione ha eseguito perquisizioni nelle abitazioni di Galushchenko, della Gryntchuk e di Mindich, a testimonianza della serietà delle indagini in corso.
Il governo ucraino si trova ora di fronte a una sfida significativa: garantire la trasparenza e la responsabilità all’interno delle sue istituzioni, mentre cerca di ristabilire la fiducia dei cittadini e della comunità internazionale. Con l’ombra della corruzione che incombe, la capacità del governo di affrontare queste problematiche sarà fondamentale per il futuro del Paese.
