Dacia Maraini, una delle figure più significative della letteratura italiana contemporanea, ha recentemente pubblicato il suo nuovo libro intitolato ‘Scritture segrete. Le donne che hanno cambiato il mondo con la parola’ tramite la casa editrice Rizzoli. Questo lavoro rappresenta un ulteriore contributo alla sua vasta produzione letteraria, nella quale l’autrice esplora la vita e l’arte di donne che, nel corso della storia, hanno lasciato un segno indelebile, ma che spesso sono state dimenticate. Maraini, che ha raggiunto il traguardo delle 89 primavere il 13 novembre 2025, ha rilasciato un’intervista all’AdnKronos da Parigi, dove ha condiviso le sue riflessioni sull’importanza di queste figure femminili.
Le donne dimenticate della letteratura
Nel suo libro, Dacia Maraini si sofferma su un ampio ventaglio di donne che hanno saputo imporsi nel panorama culturale, spaziando da scrittrici e poetesse a mistiche e cortigiane. La scrittrice sottolinea come molte di queste figure siano state ingiustamente trascurate dalla storia e dalla critica, nonostante il loro indiscusso talento. Maraini cita esempi di donne che, pur essendo state celebrate nella loro epoca, sono state successivamente “cancellate” dai racconti ufficiali della letteratura. Tra queste, spiccano nomi come Grazia Deledda, vincitrice del premio Nobel per la letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, premiata con il Nobel per la medicina nel 1986.
Maraini evidenzia l’importanza di figure come Montalcini, che ha rivoluzionato il pensiero scientifico femminile, dimostrando che le donne possono eccellere in campi tradizionalmente considerati maschili. D’altra parte, Deledda ha aperto la strada per le scrittrici, dimostrando che la letteratura non è un dominio esclusivo degli uomini. Queste donne, secondo Maraini, hanno rappresentato un passo avanti nella storia e un modello per le generazioni future.
La creatività femminile e le sfide del passato
Maraini riflette anche sulle difficoltà che le donne hanno affrontato nel corso della storia per affermarsi nel mondo della scrittura. In epoche passate, la creatività artistica era spesso vista come inadeguata per le donne, le quali erano destinate a esprimersi solo attraverso la maternità. La scrittrice fa riferimento a Matilde Serao, autrice de ‘Il Ventre di Napoli’, e Anna Maria Ortese, la cui opera ‘Il mare non bagna Napoli’ è considerata un capolavoro della letteratura. Maraini sottolinea come, nonostante il talento di queste autrici, il loro contributo sia stato frequentemente oscurato.
La scrittrice mette in evidenza che, sebbene ci siano state donne significative in ogni epoca, molte di esse sono state dimenticate nel momento in cui sono stati definiti i canoni culturali per le generazioni successive. Le antologie scolastiche, ad esempio, evidenziano questa tendenza, presentando un numero sproporzionato di scrittori uomini rispetto a scrittrici. Un caso emblematico è quello di Isabella Morra, poetessa del XVI secolo, la cui importanza è stata riconosciuta solo in tempi recenti.
La letteratura contemporanea e la crisi della famiglia
Passando a considerazioni più attuali, Maraini discute i temi predominanti nella letteratura contemporanea, sottolineando come molti autori stiano affrontando la crisi della famiglia, un argomento di grande rilevanza nel contesto sociale italiano. La scrittrice osserva che, partecipando a giurie di premi letterari, ha notato che l’80% delle opere esaminate trattano questo tema, segno di una problematica aperta e condivisa da molti scrittori.
Maraini conclude che la letteratura è uno specchio della società e dei suoi problemi, e che gli scrittori hanno il compito di raccontare le sfide del loro tempo. La crisi della famiglia emerge come un elemento centrale, riflettendo le difficoltà e le trasformazioni che caratterizzano le relazioni interpersonali nella società contemporanea. La scrittrice invita a riflettere su come questi temi possano influenzare le generazioni future e il modo in cui la letteratura continuerà a evolversi.
